Confcommercio Trieste: la formazione continua ricetta contro la crisi

Confcommercio Trieste: la formazione continua ricetta contro la crisi

Andrea Oliva, delegato alla Formazione della Confcommercio provinciale, ha illustrato le caratteristiche di For.Te, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua del Terziario.

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22 aprile 2009
Alla cortese attenzione

Confcommercio Trieste: formazione continua “ricetta” contro la crisi 

 

Riqualificare le imprese e contribuire a  rinnovarne la competitività attraverso un’ampia gamma di  percorsi  formativi, a beneficio degli addetti, elaborati in base alle esigenze delle stesse unità produttive. Questo l’obiettivo di For.Te, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua del Terziario, strumento condiviso da Confcommercio e organizzazioni sindacali dei lavoratori, le cui peculiarità sono state presentate presso la sede dell’associazione di categoria. Come ha evidenziato Andrea Oliva, delegato alla Formazione della Confcommercio provinciale, il Fondo rappresenta un’occasione di politica attiva  per gli operatori economici ed i loro dipendenti, specie nell’attuale sfavorevole congiuntura economica che impone contenimenti delle spese, al fine di incrementare competenze e professionalità delle imprese. A questo riguardo, lo stesso Oliva ha ricordato che sono stati attivati dalla  Regione Friuli Venezia Giulia gli ammortizzatori sociali in deroga, fortemente voluti dalla Confcommercio triestina, che permettono alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, nei momenti di crisi, di ridurre o sospendere  l’orario di lavoro dei loro addetti, senza dover ricorrere alla risoluzione del rapporto.  

Come ha ricordato poi ancora Oliva, la possibilità di utilizzare For.Te è aperta a tutte le aziende che già versano all’Inps lo 0,30% della retribuzione lorda ai dipendenti per la disoccupazione involontaria, destinando, per fruire appunto di tale opportunità, aperta anche ai lavoratori stagionali, il medesimo importo al fondo For.Te, indicando l’apposito codice sul modello DM 10. Uno dei vantaggi dello strumento è costituito, oltre che dalla sua gratuità, anche dalla flessibilità in quanto le proposte formative possono essere formulate direttamente dalle stesse aziende. Patrizia Verde, vicedirettore della Confcommercio provinciale, ha illustrato i dati relativi alle attività formative svolte tramite il Fondo For.Te, sviluppatesi attraverso la realizzazione di  67 progetti formativi, di vario carattere, che hanno coinvolto 82 imprese dei settori del commercio, turismo, servizi, dei trasporti-logistica-spedizioni, 738 dipendenti, per un totale di quasi 34 mila ore di lezione.

Miriam Cerne, della Uiltucs, ha da parte sua fatto notare come, l’opportunità per i lavoratori dipendenti di poter disporre di un adeguato background formativo, vada peraltro a rappresentare un elemento importante, considerato il perdurare delle criticità che stanno generando ripetute emergenze occupazionali, anche ai fini di una loro eventuale ricollocazione professionale sul mercato del lavoro.

Antonella Bressi, della Filcams Cgil e vice-coordinatore provinciale dell’Ebiter, alla luce dell’attuale scenario di difficoltà di vari segmenti produttivi, ha suggerito invece l’avvio di un’indagine sui fabbisogni formativi dei lavoratori e delle imprese e l’istituzione di  una commissione  in seno agli Enti Bilaterali, da costituire a livello provinciale e regionale, che vada a verificare il progredire  e l'attuazione dei piani formativi stessi.

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