Confcommercio Verona: "sulla vendita del latte crudo regole uguali per tutti"
Confcommercio Verona: "sulla vendita del latte crudo regole uguali per tutti"
Latte crudo: Confcommercio Verona, “regole uguali per tutti”
Confcommercio Verona ha commentato il recente caso di infezione da latte crudo e la conseguente chiusura di un distributore automatico nell’Est veronese. “Senza voler generare alcuna forma di allarmismo, che sarebbe ingiustificato – si legge in una nota dell’Ascom scaligera - riteniamo che il caso della bambina intossicata per aver consumato latte crudo sia la cronaca di un problema annunciato. Perché mentre le attività commerciali e i pubblici esercizi sono tenuti a rispettare una miriade di onerose norme tese a garantire la massima salubrità dei prodotti venduti e somministrati, in altri casi, e ci riferiamo in particolare alle varie forme di rapporto diretto tra produttore e consumatore, questa minuziosa attenzione e continuità di controlli non c’è”. “Di qui la richiesta – osserva l’Ascom -che l’asticella venga posta alla stessa altezza per tutti e che le regole in tema sanitario siano omogeneizzate. E’ vero che è sufficiente bollire il latte per risolvere il problema ma non si può pretendere che tutti gli acquirenti procedano autonomamente a questa forma di elaborazione dell’alimento”. Sono fra 30 e 40 in Italia i casi sospetti di sindrome emolitico-uremica, una grave infezione renale dovuta al batterio Escherichia coli O157 che colpisce i bambini, compromettendone la funzionalità dei reni e costringendoli alla dialisi. Si sospetta il contagio attraverso latte non pastorizzato e carne cruda. Il batterio E. coli O157 puo' essere trasmesso dai bovini attraverso latte consumato crudo o carne consumata cruda. I casi, finora segnalati nei bambini, sono distribuiti in tutta Italia, con una maggiore frequenza nelle regioni padane, in Campania, Puglia e nella zona attorno a Roma.