Confida, con smart working crolla la distribuzione automatica

Confida, con smart working crolla la distribuzione automatica

L’Associazione ha denunciato il crollo dei consumi del settore. Il presidente Trapletti: “A gennaio perdite del 31,55%, le nostre aziende sono in difficoltà”.

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14 febbraio 2022

Con la ripresa dello smart working per arginare la variante Omicron, che ha svuotato le aziende e le pubbliche amministrazioni, sono crollati i consumi di bevande e alimenti della distribuzione automatica. Questo è l’allarme lanciato da Confida, l’Associazione italiana distribuzione automatica aderente a Confcommercio. “A gennaio – ha spiegato il presidente Massimo Traplettigli operatori hanno registrato perdite del 31,55%. Le nostre aziende sono in grave difficoltà e difficilmente potranno resistere fino al 31 marzo, ossia alla fine dello stato d’emergenza”.

Gli aiuti da parte dello Stato, in particolare quelli previsti nel Decreto Sostegni ter, non sono sufficienti per le imprese del settore. “I paletti troppo restrittivi – ha proseguito Trapletti – del decreto che limita i ristori alle aziende sotto i 2 milioni di euro di fatturato taglia fuori la maggioranza degli operatori del settore”.

Nella seconda parte del 2021, con la diminuzione dei contagi, si era assistito ad una progressiva diminuzione del lavoro agile, ma con la minaccia delle nuove varianti lo smart working è stato reintrodotto in gran parte degli uffici. “Nell’ottica dell’allentamento delle misure anti Covid – ha concluso Trapletti – chiediamo di revocare la circolare del 5 gennaio promuovendo il rientro dei lavoratori in presenza sia nel settore pubblico sia in quello. Occorre inoltre modificare il Dl Sostegni ter alzando la soglia del fatturato almeno a 10 milioni e le perdite minime al 20% in modo da far accedere agli aiuti tutte le aziende che in questo momento sono in difficoltà”.

 

 

Di

Veronica Mancino

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