Consumi, si riduce la fiducia nel futuro

Consumi, si riduce la fiducia nel futuro

Nel secondo trimestre 2007 l'indice sintetico di propensione al consumo Censis-Confcommercio ha segnato quota 2,88 contro i 2,90 dei primi tre mesi. Aumentano le spese incomprimibili e straordinarie, le famiglie risparmiano sui beni di largo consumo.

DateFormat

17 settembre 2007
Consumi, si riduce la fiducia nel futuro

Consumi, si riduce la fiducia nel futuro

 

Dopo l’allarme lanciato dal ministro dell’Economia sulla riduzione della crescita del Paese, arriva una conferma dall’Outlook sui Consumi Censisâ€"Confcommercio che fotografa l’atteggiamento delle famiglie italiane rispetto ai consumi nel secondo trimestre del 2007 e le previsioni per quello successivo.

Le famiglie italiane, infatti, confermano un atteggiamento di prudenza nel programmare nuove spese. La crescita dei livelli di consumo rispetto al periodo precedente è infatti assai modesta ed è dovuta in larga parte agli aumenti delle spese incomprimibili (affitti, utenze, carburante e trasporti) o straordinarie (come acquisto di elettrodomestici e viaggi). Le famiglie, insomma, cercano di risparmiare sui beni di largo consumo per sostenere le spese irrinunciabili o quelle più impegnative che possono migliorare il tenore di vita. A conferma del peggiorato clima di fiducia sul futuro, aumentano di poco più dell’1% le famiglie che prevedono di aumentare le spese nel trimestre successivo, ma si riduce addirittura del 10% la quota di coloro che guardano all’immediato futuro con ottimismo. E se aumenta dell’1,8% il numero di famiglie che ha aumentato le proprie spese rispetto al trimestre precedente, sale nel contempo di oltre il 4% il numero di quelle che le hanno mantenute stabili.

Entrando nel dettaglio dello studio, scopriamo che l’indice sintetico di propensione al consumo Censis-Confcommercio passa da 2,90 del primo trimestre 2007 a 2,88 del secondo, fenomeno che indica appunto l’indebolimento della fase di ripresa dei consumi e la presenza di un clima di incertezza. Ciò è confermato dalla dinamica dei quattro indici tematici su comportamenti di consumo e clima di fiducia: le possibilità di consumo sono praticamente stabili, mentre si riduce la capacità di risparmio, migliorano le previsioni di consumo a breve e peggiora, dopo quattro trimestri, l’indicatore del sentiment.

L’analisi di medio termine dei dati dell’indagine evidenzia che la riduzione della fiducia nel futuro prossimo osservata nel secondo trimestre è di entità notevole: il saldo tra ottimisti e pessimisti ritorna sui livelli del terzo trimestre 2006, mentre aveva raggiunto il massimo nel primo trimestre dell’anno in corso. Un elemento che getta qualche ombra sulla possibilità di effettiva ripresa della nostra economia, poiché il quadro che emerge sintetizza la fase di stallo e di incertezza in cui versa l’economia italiana. Le famiglie sembrano aver percepito un’attenuazione della ripresa ed hanno difficoltà ad individuare la presenza di elementi in grado di migliorare nel breve-medio periodo la propria situazione.

In assenza di uno sviluppo adeguato dei livelli reali del consumo, frenato da una crescita del valore delle spese obbligate e da un aumento di pressione fiscale in presenza di redditi solo moderatamente crescenti, si potrebbe generare â€" conclude lo studio - una pericolosa spirale negativa.

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca