CONTI PUBBLICI: PRIMO SI' EUROPEO AL PIANO TREMONTI

CONTI PUBBLICI: PRIMO SI' EUROPEO AL PIANO TREMONTI

Il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, si è detto soddisfatto sia delle misure già attuate, come la detassazione degli straordinari, che di quelle per il futuro, cioè la manovra da 10 miliardi di euro per il 2009.

DateFormat

3 giugno 2008
Conti pubblici: primo sì europeo al piano Tremonti

Conti pubblici: primo sì europeo al piano Tremonti

 

Ha passato il primo esame europeo il piano di politica economica presentato dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ai colleghi della zona euro. Il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, si è infatti detto soddisfatto della presentazione del titolare di Via XX Settembre, sia per quanto riguarda le misure già attuate, ossia la detassazione degli straordinari, sia per quelle per il futuro, ossia una manovra da 10 miliardi di euro per il 2009 i cui effetti sarebbero già anticipati ai primi di luglio con un decreto taglia-spesa.

“L’Italia deve continuare il consolidamento e tutto quello che va in questa direzione va bene�, ha aggiunto Juncker a margine della riunione svoltasi a Francoforte in concomitanza con i festeggiamenti per il decennale della Banca centrale europea.

Oggi i ministri europei, riuniti a Lussemburgo per l’Ecofin, decideranno l’abrogazione della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, aperta nel giugno del 2005, accompagnandola da una raccomandazione in cui si chiede di “controllare con estrema cura le dinamiche della spesa� ed “evitare qualsiasi spesa addizionale, tagli delle tasse compresi, che non sia bilanciata da altri tagli in grado di non deteriorare il bilancio strutturale 2008�.

Oltre ad un parere positivo su quanto illustrato da Tremonti, l’Eurogruppo ha anche annunciato un’importante novità per quanto riguarda la gestione dei conti pubblici dei Paesi che, come Italia, Francia e Portogallo, sono ancora lontani dal raggiungere l’obiettivo dell’azzeramento del deficit. Obiettivo che l’Ecofin di aprile 2007 a Berlino aveva fissato al 2010 per tutti gli Stati membri, anche se l’Italia ha sempre promesso di raggiungerlo entro il 2011 e la Francia entro il 2012. Juncker ha infatti annunciato che tutti i Paesi dovranno realizzare l’obiettivo a medio termine “al più tardi entro il 2012, termine ultimo che non dipende dalle congiunture e che tutti devono rispettare a prescindere dalle condizioni economiche�. Questo non cambia le prospettive per l’Italia, che, secondo quanto riferito dal commissario per gli Affari economici Joaquin Almunia, ha “detto che continua a mantenere il 2011 come data per il pareggio, e questo sarà riflettuto nel Dpef�.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca