CONTRAFFAZIONE: UN "MERCATO" DA 7 MILIARDI DI EURO

CONTRAFFAZIONE: UN "MERCATO" DA 7 MILIARDI DI EURO

In Italia la merce falsa ha un giro d'affari di circa 7,2 miliardi di euro. Lo rileva un rapporto Confcommercio in collaborazione con l'Istituto Piepoli. Acquisti per oltre 108 milioni nel settore dell'abbigliamento, prodotti multimediali e informatici.

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24 ottobre 2007
Contraffazione: un mercato da 7 miliardi di euro

Contraffazione: un mercato da 7 miliardi di euro

 

Un mercato sempre più vasto quello del falso, dilagante soprattutto in Italia dove il giro d'affari ha ormai superato i 7 miliardi di euro. Della torta, una fetta di 3,3 miliardi riguarda oggetti d’abbigliamento, accessori e prodotti multimediali e informatici, con acquisti che hanno toccato quota 108 milioni. L'Italia risulta inoltre il  primo produttore di beni contraffatti a livello europeo e il terzo a  livello mondiale. E' quanto emerge dalla ricerca realizzata  dall'Istituto Piepoli e da Confcommercio sul fenomeno della  contraffazione in Italia presentata nella sede di Confcommercio a Roma nel corso del convegno “Un mercato contraffatto, un danno certo per le imprese un rischio per i consumatori�. Ad acquistare almeno un articolo falso, sia esso di abbigliamento, accessori o prodotti multimediali, nel corso dell’ultimo anno sono state il 16% delle persone che fanno acquisti. E' l'abbigliamento a collocarsi in pole position con la maggiore percentuale di acquisto di merce contraffatta (11%), soprattutto  t-shirt e camicie (41%). Secondo la ricerca di Piepoli e Confcommercio l'eta' media di chi compra 'contraffatto' va dai 18 ai 34 anni, la maggior parte sono donne e nel 62% dei casi non si sente in colpa per l'acquisto. Almeno il 30% della merce venduta via Internet e' contraffatta. Per quanto riguarda la produzione di 'falsi' in Italia, questa risulta strettamente legata  agli stessi distretti industriali che operano nella produzione  'legale'. I 'centri del falso' italiani ormai molto spesso si pongono unicamente come centri di mediazione, nel senso che tendono a non  produrre piu' ma semplicemente a rifinire, marcare e smistare le  merci. I canali attraverso cui vengono veicolati i prodotti  contraffatti, sono gli abusivi, in gran parte stranieri, e Internet. In particolare l'abusivismo commerciale riversa una quota dei suoi profitti alla criminalita' organizzata. In merito alla merce contraffatta venduta via Internet, le previsioni suggeriscono che la  quota del 30%, secondo una prima analisi dei dati, incrementera'  ancora. Il giro di affari complessivo nei settori  abbigliamento, accessorio o prodotto multimediale, pari a circa 3,3  miliardi di euro, e' cosi' suddiviso: il 56% nel settore  abbigliamento/moda, con circa 60,6 milioni di acquisti annui stimati  di articoli contraffatti, per un giro di affari di circa 2 miliardi di euro; il 35% nel settore accessori, con circa 38 milioni di atti di  acquisto annui e un giro di affari stimato di circa 1,2 miliardi di  euro; il 9% nel settore dei prodotti multimediali/informatici, dove  gli atti di acquisto di articoli contraffatti ammontano a circa 10  milioni per un giro d'affari di circa 130 milioni di euro. I prodotti contraffatti sono considerati poco costosi, alla  portata di tutti, accessibili, divertenti. Gli intervistati sembrano  avere un'immagine della contraffazione dei prodotti come di una cosa  sostanzialmente esplicita e manifesta, ovvero riconoscibile, una  occasione a cui ci si concede in modo consapevole e consenziente.

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