Una spinta "europea" per la musica dal vivo

Una spinta "europea" per la musica dal vivo

In un convegno promosso da Assomusica, ELMA e Impresa Cultura Italia-Confcommercio si è parlato del nuovo programma Europa Creativa che per il periodo 2021-2027 ha raddoppiato i fondi a 2,8 miliardi di euro e prevede misure e bandi specifici anche per la musica dal vivo e i concerti.

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15 marzo 2019

Con 180 progetti coordinati e 41,2 milioni di euro l'Italia è soltanto quarta tra i Paesi dell'Unione che hanno attinto a Europa Creativa 2014-2020, il programma di finanziamenti UE per i settori creativo e culturale, che ha visto primeggiare la Francia per numero di progetti coordinati e fondi ottenuti. Il dato è emerso a Roma nel corso di un convegno sul tema organizzato da Assomusica (Associazione Italiana degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo), ELMA (European Live Music Association) e Impresa Cultura Italia - Confcommercio. L'iniziativa prende spunto dalla recente approvazione all'unanimità da parte della Commissione Cultura del Parlamento Europeo del nuovo Programma Europa Creativa 2021-2027, che ha raddoppiato da 1,4 miliardi (2014-2020) a 2,8 miliardi i fondi a sostegno dei progetti culturali, riconoscendo anche misure e bandi specifici per la musica dal vivo e i concerti. Al convegno hanno partecipato anche diversi europarlamentari e funzionari Ue a cominciare dalla relatrice del programma in Commissione CULT, l'onorevole Silvia Costa. "La Commissione Cultura del Parlamento Europeo – ha detto Vincenzo Spera, presidente di Assomusica - si è espressa sul programma approvando in maniera bipartisan emendamenti innovativi volti a potenziare gli strumenti e i piani di finanziamento a sostegno degli spettacoli di musica live. L'occasione è quindi opportuna per discutere - tutti insieme - di questo provvedimento e su cosa fare per migliorare la programmazione e gli investimenti in questo settore che è un volano di crescita e sviluppo per i territori e il made in Italy della cultura". Dei 2500 progetti di Europa Creativa approvati dal 2014 al 2018 la Francia se ne è accaparrati il 15,4% e soprattutto ha portato a casa oltre 97,2 milioni di euro, quasi il 20% del totale finanziato che fino ad oggi ha superato i 492 milioni di euro. La Germania è saldamente al secondo posto per numero di progetti coordinati (261) e fondi ottenuti (56,2 milioni di euro), il Regno Unito è terzo (189 progetti) con quasi 50 milioni di euro raccolti (49,7 milioni di euro). L'Italia è solo quarta (180 progetti), ma se guardiamo ai finanziamenti ottenuti scende al quinto posto, superata dal Belgio (47,6 milioni), fermandosi a 41,2 milioni di euro. Il direttore di Impresa Cultura Italia- Confcommercio, Valerio Toniolo, ha sottolineato l'importanza dell'evento: "Il mondo del terziario si è aperto all'impresa culturale creativa, abbracciando un mondo che crea e fa cultura. Oggi - ha osservato Toniolo - manca l'idea degli spazi culturali, mancano i luoghi fisici. E la battaglia di Impresa Cultura Italia, che riunisce imprese culturali e creative ed ha come assi portanti Agis e Assomusica, è proprio quella per gli spazi culturali che sono indispensabili a livello sociale". Silvia Costa, relatrice di Europa Creativa, ha ricordato che "in questi ultimi cinque anni l'Europa ha dato un segnalo molto forte rispetto all'investimento culturale. Abbiamo avuto un anno europeo dedicato al patrimonio culturale materiale e immateriale. Abbiamo lasciato in eredità per la prossima legislatura un'agenda europea per la cultura per i prossimi dieci anni". "Poi - ha detto la Costa - c'è il tema della cultura come appartenenza all'Europa ma anche come grande motore dello sviluppo siostenibile. Come ha detto Ezio Bosso, la musica ha disegnato l'Europa come l'architettura ha disegnato gli Stati". "Abbiamo inserito - per la prima volta - ha detto ancora la Costa - un filone dedicato alla musica che prevede una serie di azioni creando un osservatorio sui dati di un settore che produce reddito e per promuovere figure professionali nuove oltre a sviluppare la formazione per i ragazzi che fanno musica". Grazie al lavoro di Assomusica ed Elma la Commissione CULT del Parlamento UE ha riconosciuto che "la musica, in tutte le sue forme ed espressioni, specialmente la musica contemporanea e la musica dal vivo, è una componente essenziale del patrimonio artistico, culturale ed economico dell'Unione Europea. E' un elemento di coesione sociale, integrazione multiculturale, socializzazione tra i giovani e serve come strumento chiave per migliorare l'offerta culturale, incluso il turismo culturale. Questo settore – scrive la Commissione - è stato sotto-rappresentato nel precedente programma Europa Creativa e come parte di azioni specifiche nella sezione CULTURA, il settore musica dovrà essere un focus in termini di ripartizione finanziaria e azioni mirate. Bandi "su misura" e strumenti specifici dovranno aiutare a migliorare la competitività del settore musicale e sostenere le sfide che lo attendono". Il nuovo programma Europa Creativa sarà ora parte dei negoziati per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell'Unione Europea nel corso del 2019.

 

Il programma Europa Creativa

L'obiettivo è salvaguardare, sviluppare e promuovere la diversità e il patrimonio culturale europeo e migliorare la competitività dell'industria culturale europea per una crescita inclusiva e sostenibile. Adesso riunisce i precedenti programmi Cultura e MEDIA, diventati ora i sotto-programmi, che finanziano rispettivamente i progetti culturale e progetti dedicati al cinema e al settore audiovisivo. Dopo il successo del programma 2014-2020, la Commissione ha deciso appunto di rafforzare la dotazione e ha proposto il nuovo programma mantenendo nella programmazione futura dei finanziamenti l'originale struttura divisa in 3 sezioni (Cultura, media, cross settoriale). Nell'ambito culturale rientrano la circolazione delle opere e degli artisti, la partecipazione alla vita culturale, l'inclusione sociale, la crescita, diffondere i valori europei attraverso l'educazione artistica, la consapevolezza culturale e la creatività, l'internazionalizzazione del settore e la diplomazia culturale. Il comparto Media riguarda progetti per lo sviluppo di talento, capacità, innovazione e cooperazione nel settore audiovisivo, modelli di business e nuove tecnologie, accesso transfrontaliero ad opere audiovisive, teatrali e distribuzione online, promozione delle opere europee nel territorio dell'Unione. Ci sono poi i progetti cross-settoriali dedicati a un approccio combinato a media e cultura (arte, tecnologia, business), qualità del giornalismo, pluralismo mediatico, alfabetizzazione mediatica, inclusione sociale tramite la cultura, informazione sul programma tramite la rete di sportelli in ogni paese.

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