Cresce la fiducia del commercio e dei servizi

Per il quarto mese consecutivo cresce il clima di fiducia dei commercianti. Secondo l'Isae, infatti, a settembre l'indice corretto per la stagionalità è salito dai 103,3 di agosto a quota 105,6,  sui valori massimi dal maggio 2000. La crescita della fiducia non è però diffusa ad entrambe le tipologie di vendita: segnali decisamente positivi emergono dalle imprese della grande distribuzione il cui indicatore, al netto del fattore stagionale, sale da 108,6 a 115,7 sui massimi degli ultimi cinque anni. Pessimisti si dichiarano, invece, i commercianti della distribuzione tradizionale il cui indicatore destagionalizzato scende da 101 a 99. Tra le serie che non entrano nella definizione di fiducia, peggiorano lievemente le attese sul volume futuro degli ordini, ma si confermano in ulteriore crescita quelle relative all'occupazione. Dall'inchiesta emerge infine un nuovo pessimismo sull'andamento dei prezzi. Anche la fiducia nei servizi di mercato è in crescita. Ad ottobre il miglioramento rispetto allo scorso mese e' diffuso in tutti i settori: nei servizi alle famiglie prevalgono anche questo mese giudizi nettamente positivi sulla domanda; tuttavia, scendono i saldi su fatturato e occupazione. Il miglioramento della situazione corrente riguarda i soli trasporti terrestri, i servizi postali e telecomunicazioni e, in misura minore, le attivita' immobiliari. Segnali sfavorevoli provengono invece dalla ristorazione e dalle agenzie turistiche. Nei servizi finanziari recuperano i giudizi su ordini e occupazione e cala lievemente il saldo sul fatturato. Considerando i dati per ripartizione territoriale, salgono nel Nord Ovest i saldi su ordini e fatturato e cala, per contro, quello sull'occupazione. Nel Nord Est e al Sud, le imprese sono ottimiste rispetto a tutte le variabili rilevate. Al Centro, si deteriorano i giudizi su ordini e fatturato e recupera il saldo sull'occupazione. Per quanto riguarda, infine, le previsioni per i prossimi tre mesi, le imprese intervistate sono ottimiste su ordini e fatturato; per contro, cala ancora il saldo sull'occupazione e peggiora, dopo il recupero di settembre, il saldo sulla

tendenza generale dell'economia.