CRESCITA E SALARI: "PROVE DI DIALOGO" TRA GOVERNO E PARTI SOCIALI

CRESCITA E SALARI: "PROVE DI DIALOGO" TRA GOVERNO E PARTI SOCIALI

Incontro tra l'Esecutivo e trentasei sigle sindacali e datoriali. Letta: "Il governo decide ma vuole un confronto reale". Epifani: "Senza risposte pronti alla mobilitazione". "Il sindacato non può dire sempre no".

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30 luglio 2008
Prove di dialogo tra governo e parti sociali

Prove di dialogo tra governo e parti sociali

 

Un incontro di tre ore, una sorta di prima presa di contatto per favorire un dialogo costruttivo tra governo e parti sociali per rimettere in moto l’economia e avviare una nuova fase di redistribuzione della ricchezza prodotta. Questo il filo conduttore lungo il quale si è snodato il confronto tra rappresentanti dell’Esecutivo e quelli di trentasei sigle sindacali e datoriali che si è tenuto nella sala polifunzionale della Galleria Colonna a Roma. A spiegare il senso della riunione, in apertura, è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che, riferendosi proprio al luogo insolito dell’incontro, ha affermato che “i simboli valgono più delle parole e questo luogo inaugura una nuova e diversa fase di rapporti con le parti sociali, fermo restando che il Governo non rinuncia alle sue prerogative e che decide, ma vuole un dialogo ed un confronto reale che mal si concilia con il rituale che era la Sala Verde”. Un richiamo raccolto subito dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti che ha annunciato incontri “con cadenza mensile” e che ha sottolineato la volontà del Governo di cercare scelte condivise con le parti soprattutto nella fase di redistribuzione della ricchezza. Risorse, ha detto il titolare della Funzione Pubblica Renato Brunetta, “che arriveranno dalla crescita economica ma anche da una maggiore  efficienza della Pubblica Amministrazione”. Di vera e propria “cabina di regia” ha parlato invece il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che ha confermato l'impegno del Governo in materia di redistribuzione. Più articolate le reazioni delle parti sociali. Sul fronte datoriale il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha sottolineato che viale dell’Astronomia  “condivide il metodo”, ma serve concretezza, a partire da temi come “la detassazione degli straordinari e la contribuzione del salario variabile, che va finanziata''. Ma anche sulla ricerca, sugli investimenti, sull'energia e sulla liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che va rivista e sul federalismo fiscale”. Una priorità, quest'ultima, su cui preme anche Confcommercio. Di incontro “sereno e pacato” ma di “problemi che restano così come erano prima” ha parlato invece il leader della Cgil Guglielmo Epifani, che ha spiegato che il Governo “va incalzato perché quando abbiamo posto i problemi non ha risposto. E se continuerà a non farlo il sindacato per forza avrà bisogno di spingere, di mobilitarsi”. Giudizio sospeso ma preoccupato dunque, quello di Epifani, nonostante Tremonti ad un certo punto, scherzosamente, gli abbia sottoposto un foglio bianco diviso in 2 con le scritte “pro” e “contro”. Deciso ad ammorbidire i toni invece il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni secondo il quale “le questioni non si affrontano solo col braccio di ferro e il sindacato che dice solo di no non è un movimento sindacale”. L'alleggerimento della pressione fiscale sul lavoro è invece la priorità da cui  bisogna ripartire secondo il numero uno della Uil Luigi Angeletti che ha ammonito come “i sindacati non possano non essere d'accordo su un metodo ed un luogo per influenzare le decisioni del Governo”. Un invito a non perdere tempo infine è venuto dal segretario generale dell’Ugl Renata Polverini che ritiene “utile fissare un calendario da settembre per rendere immediatamente operativa la cabina di regia”.

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