Crescita "stabile" per le imprese italiane

Crescita "stabile" per le imprese italiane

Secondo i dati di Unioncamere, nel primo trimestre del 2004 c'è stato un saldo positivo di 6.753 nuove imprese, con un tasso di crescita, rispetto al trimestre precedente, dello 0,14%.

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20 aprile 2004
AGENZIE NEWS
Crescita "stabile" per le imprese italiane

 

Secondo i dati di sintesi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale sulle iscrizioni e cessazioni di imprese condotta da InfoCamere, il primo trimestre del 2004 si è chiuso all'insegna della stabilità per il sistema imprenditoriale italiano, nonostante l'incertezza delle prospettive che ha continuato a gravare sull'economia internazionale e, in particolare, su quella europea. Tra gennaio e marzo le nuove iscrizioni al Registro delle Imprese gestito dalle Camere di Commercio italiane sono state pari a 113.879 unità: poichè le cessazioni di attività sono state pari a 107.126 unità, si è registrato un saldo positivo di 6.753 nuove imprese, corrispondente a un tasso di crescita, rispetto al trimestre precedente, dello 0,14% (nel 2003 il primo trimestre si era chiuso con una crescita dello 0,13%). Unioncamere ha poi esaminato l'andamento delle imprese suddividendole per forma giuridica e territorio.

 

Forma giuridica: come accade ormai dal 1998, anche nel primo trimestre del 2004, il saldo attivo fra imprese iscritte e imprese cessate è spiegato completamente dalle società di capitale, che hanno fatto registrare un saldo pari a 11.427 unità. Il dato compensa il saldo negativo delle Società di persone (-1.409 unità) e delle Ditte individuali (-3.646 unità) e, insieme al lieve saldo attivo delle "Altre forme societarie" (381 unità), determina il saldo complessivo pari a 6.753 nuove imprese tra gennaio e marzo. E' facile notare come l'incremento degli operatori economici si verifichi in tutte le forme giuridiche. Il ritmo di tale crescita è però particolarmente accentuato nel caso delle Società di capitale: queste, infatti, nei sette anni esaminati mettono a segno un incremento pari a 293.648 imprese (a fronte di un incremento totale dello stock di 601.892 unità), spiegando così da sole il 48,8% dell'incremento complessivo nel numero delle imprese italiane. Va, infine, sottolineato come lo stock delle società di capitale abbia stabilmente superato il milione di unità.

 

Dinamiche territoriali: anche l'esame dei dati disaggregati fra le quattro grandi circoscrizioni territoriali conferma la sostanziale stabilità del quadro demografico del primo trimestre 2004 rispetto a quello dell'anno precedente. In particolare, il risultato del trimestre evidenzia due dinamiche diverse ma convergenti: da un lato, un miglioramento dei saldi, pur sempre negativi, delle circoscrizioni del Nord; dall'altro, un peggioramento dei saldi, comunque positivi, del Centro e del Sud. Nelle due circoscrizioni del Nord-Ovest e del Nord-Est, infatti, i saldi negativi del trimestre si riducono passando, rispettivamente, da -2.623 e -787 unità, a -748 e a -156 unità nei primi tre mesi del 2004. Al contrario, nelle circoscrizioni del Centro e del Meridione, i saldi positivi del trimestre si attestano a 2.422 unità nel Centro e a 5.235 unità nel Mezzogiorno, quando nel primo trimestre del 2003 erano risultati pari, rispettivamente, a 3.165 e a 6.687 unità. Il saldo complessivo del trimestre (6.753 unità), sia determinato per il 77,5% dal saldo positivo del Mezzogiorno (pari a 5.233 unità). Ciò a testimonianza della tenuta, pur se in una fase di rallentamento, della serie storica positiva che contraddistingue ormai da nove anni le regioni meridionali e insulari. Un dato che acquista ancor più valore considerando la stagionalità del primo trimestre dell'anno, periodo in cui si registra il saldo più basso di tutti i trimestri per via dell'effetto delle chiusure di imprese, prevalentemente concentrate nell'ultimo trimestre dell'anno precedente. A livello regionale, in valore assoluto le performance migliori del trimestre si registrano nel Lazio (+2.174 imprese), in Puglia (+1.341) e in Campania (+1.257). Piemonte (-789 imprese), Liguria (-424) e Trentino Alto Adige (-383) occupano, invece, i primi posti della classifica dei saldi negativi. In termini relativi, la classifica vede al comando la Calabria (+0,79% il tasso di crescita del trimestre), seguita dalla Puglia (+0,47%) e dal Lazio (+0,45%). All'estremo opposto si collocano il Trentino Alto Adige (-0,50%), la Valle d'Aosta (-0,43%) e la Liguria (-0,29%). -

 

Dinamiche settoriali: l'edilizia e i servizi connessi continuano a rappresentare il settore industriale nel quale cresce maggiormente il numero delle imprese: 3.534 è il numero delle unità in più registrate a fine trimestre nello stock della sezione "Costruzioni" del Registro delle Imprese. Segue la sezione "Altri servizi pubblici, sociali e personali", che, tra gennaio e marzo, ha visto aumentare il proprio stock di 3.406 unità, risultato interamente determinato dalle Attività ricreative, culturali e sportive (+4.203 imprese in tre mesi). La sezione "Attività immobiliari; noleggio; informatica; ricerca è al terzo posto con una crescita dello stock pari a 2.121 unità. I processi di ristrutturazione e, in alcuni casi, di crisi internazionale che caratterizzano le macro-sezioni "Attività manifatturiere" e "Commercio" hanno determinato nel primo trimestre dell'anno ulteriori riduzioni dello stock: -4.551 unità per il settore manifatturiero; -4.277 unità il settore del commercio. 

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