Crisi euro: accordo a "due velocità", unione fiscale tra 23 Paesi

Crisi euro: accordo a "due velocità", unione fiscale tra 23 Paesi

La posizione britannica blocca per ore il summit notturno di Bruxelles. Poi la svolta: i paesi dell'Eurozona, più sei volontari, vanno avanti e trovano un'intesa su vincoli di bilancio e riforma del fondo salva Stati. Draghi: "Risultato molto buono".

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9 dicembre 2011

Il Consiglio europeo chiude la maratona notturna per salvare l'euro con un accordo a due velocita'. I leader dell'Ue hanno concordato piu' severe regole di bilancio per la zona euro, ma non sono riusciti a garantire un accordo per riformare i trattati dell'Unione, il che vuol dire che la novita' coinvolgera' solo gli Stati dell'eurozona e quelli che vorranno aderire su base volontaria. La nuova intesa per rafforzare la disciplina di bilancio nella zona euro sara' adottata dunque solo da 17 membri e sei Paesi su base volontaria. "Avremmo preferito un accordo a 27, ma questo non e' stato possibile a causa della posizione dei nostri amici britannici", ha puntato l'indice il presidente
francese Nicolas sarkozy, al termine della maratona notturna. "Sara' un trattato intergovernativo a 17, aperto agli altri", ha aggiunto. Gran Bretagna e Ungheria infatti hanno detto chiaramente di non voler firmare il trattato, Repubblica Ceca e Svezia dovranno invece attendere il 'via libera' dei rispettivi parlamenti e partner di governo. Il premier britannico David Cameron ha giustificato la sua scelta definendola "dura ma positiva per gli interessi del Paese" e ha spiegato: "considerato che non abbiamo ottenuto garanzie, e' meglio essere rimasti fuori". Piu' diplomatico il commento della cancelliera Angela Merkel, secondo la quale con l'accordo raggiunto "l'euro riconquistera' credibilita'". "Ho sempre detto che i 17 Stati della zona euro devono riconquistare credibilita' e penso che questo possa accadere, accadra', con la decisione di oggi". Il presidente della Bce Mario Dragi ha definito la decisione un passo in avanti verso una "fiscalita' compatta, che - ha
aggiunto- se la zona euro vuole emergere piu' forte da due anni di turbolenze. "Siamo arrivati a conclusioni che dovranno concretizzarsi meglio nei prossimi giorni". La Merkel e Sarkozyavrebbero voluto che l'intera Ue accettasse di cambiare il trattato di Lisbona cosi' da obbligare a piu' strette regole di bilancio gli Stati dell'eurozona, ma la Gran Bretagna ha rifiutato di aderire. Il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy ha aggiunto che i Paesi forniranno fino a 200 miliardi di euro in risorse aggiuntive al Fondo Monetario Internazionale. Il testo dell'accordo intergovernativo dovra' essere redatto entro marzo.

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