Crisi: in Italia 8 milioni di poveri
Crisi: in Italia 8 milioni di poveri
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Secondo il rapporto annuale dell’Istat sulla povertà in Italia, nel 2009 nell’anno della crisi economica, il numero dei poveri e delle famiglie in condizioni di povertà è rimasto stabile. Le famiglie in condizioni di povertà relativa (che serve per misurare le diseguaglianze) sono pari a 2 milioni e 657mila, rappresentando il 10,8% delle famiglie residenti. Si tratta, precisa l'istituto di statistica, di 7 milioni e 810mila poveri, il 13,1% dell'intera popolazione. Sono due le ragioni per le quali il numero dei poveri non è né aumentato né diminuito. Nel periodo considerato, l'80% del calo dell'occupazione ha colpito i giovani, mentre due ammortizzatori sociali fondamentali hanno mitigato gli effetti della crisi sulle famiglie: la famiglia, che ha protetto i giovani che avevano perso il lavoro, e la cassa integrazione che ha protetto i genitori dalla perdita dell’occupazione (essendo i genitori maggioritari trai cassintegrati). Lo scorso anno la linea di povertà relativa è risultata pari a 983,01 euro, circa 17 euro inferiore a quella del 2008. L’anno scorso, spiega l'istituto di statistica, la spesa per consumi ha mostrato una flessione in termini reali, particolarmente evidente tra le famiglie con livelli di spesa medio-alti. Il fenomeno della povertà relativa continua a essere maggiormente diffuso nel Mezzogiorno (22,7%), tra le famiglie più ampie (24,9%), in particolare con tre figli (24,9%), soprattutto se minorenni (26,1%). E’ fortemente associato a bassi livelli di istruzione (17,6% che al massimo ha conseguito la licenza elementare), a bassi profili professionali (14,9%, operai) e all'esclusione dal mercato del lavoro: l'incidenza di povertà tra le famiglie con due o più componenti in cerca di occupazione (37,8%) è di quattro volte superiore a quella delle famiglie dove nessun componente è alla ricerca di lavoro (9%).