Criteri e principi direttivi della legge delega

Criteri e principi direttivi della legge delega

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27 gennaio 2017

Prevedere criteri e modalità di affidamento che rispettino i principi di concorrenza, qualità paesaggistica e sostenibilità ambientale, valorizzazione delle peculiarità territoriali, libertà di stabilimento, garanzia dello sviluppo e della valorizzazione delle attività imprenditoriali, attraverso procedure selettive che "assicurino garanzie di imparzialità e trasparenza", prevedano "un'adeguata pubblicità" e "tengano conto della professionalità acquisita". Ma, anche, stabilire adeguati limiti minimi e massimi "di durata delle concessioni" entro cui "le regioni fissano la durata" in modo da assicurare "un uso rispondente all'interesse pubblico", prevedendo anche che esse possano "disporre che un operatore economico può essere titolare di un numero massimo di concessioni". Sono questi i principali criteri direttivi e principi previsti nel ddl che delega l'esecutivo alla revisione e al riordino della normativa su concessioni demaniali, marittime, lacuali e fluviali, ad uso turistico-ricreativo. I decreti delegati saranno emanati da Mibact, Mit, Mef e Affari regionali, con l'ok di Ambiente, Sviluppo economico e Pa, "previa intesa" in conferenza unificata e parere del Consiglio di Stato. Tra gli altri punti cui dovranno riferirsi i decreti delegati vi sono quelli di stabilire le modalità procedurali "per l'eventuale dichiarazione di decadenza" delle concessioni e "per il subingresso in caso di vendita o di affitto delle aziende. Per quanto concerne i canoni si dovrà "determinare la misura con l'applicazione di valori tabellari", distinguendo per tipi di beni. Ma, anche, prevedere la classificazione, per valenza turistica, in differenti categorie di beni, applicando a quelli di "maggiore valenza" un canone più alto "con l'attribuzione di una quota, calcolata in percentuale sulle maggiori entrate annue rispetto alle previsioni di bilancio", da dare alla regione. Compito del Governo anche quello di aggiornare le procedure per il rafforzamento del sistema informativo del demanio marittimo, favorendo l'interscambio e la condivisione dei dati tra i sistemi informatici delle Pa competenti. Servirà, comunque, "un adeguato periodo transitorio per l'applicazione della disciplina di riordino". In ogni caso l'esecutivo potrà integrare o correggere i decreti attuativi.

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