D'Alema: "serve innovazione per un nuovo ciclo di crescita"

D'Alema: "serve innovazione per un nuovo ciclo di crescita"

Il presidente della Fondazione Italianieuropei ha sollecitato "una strategia largamente condivisa" per uscire dalla crisi. Ma "la volontà politica è incerta e debole e ci fa muovere in direzione inversa rispetto a ciò che sarebbe necessario".

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19 settembre 2009
Bovo 3

VENEZIA - Nella sessione di lavoro che ha inaugurato la seconda giornata del Forum dei giovani imprenditori è intervenuto il presidente della Fondazione Italianieuropei, Massimo D’Alema. “Dobbiamo affrontare con coraggio – ha esordito - la crisi che stiamo vivendo, senza cedere a tentazioni protezionistiche. Alla fine, emergeranno nuovi protagonisti e saranno quelli che punteranno sull’innovazione come condizione di un nuovo ciclo della crescita. E ciò vale tanto per le imprese che per gli stessi sistemi-Paese”. Questo nuovo ciclo, per D’Alema, si dovrà fondare su “un quadro certo di regole per il mercato, politiche di redistribuzione della ricchezza, rilancio di politiche di welfare, grandi investimenti pubblici e privati nella ricerca”. Tutto questo è ancor più vero per il nostro Paese, per il quale “persistono ragioni di seria preoccupazione”. Servirebbe, ha sottolineato il presidente della Fondazione Italianieuropei, “una strategia largamente condivisa. Invece, la volontà politica è incerta e debole e ci fa muovere in direzione inversa rispetto a ciò che sarebbe necessario”. Anziché puntare, appunto, sull’innovazione, sono stati effettuati “tagli rilevanti a ricerca e università – ha accusato D’Alema - che vanno a colpire un settore strategico nel quale la spesa pubblica italiana è già largamente inferiore rispetto a quelli dei Paesi più sviluppati”.

 

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