Da Ascom Napoli un decalogo per le elezioni
Da Ascom Napoli un decalogo per le elezioni
Anche l’Ascom-Confcommercio di Napoli scende in campo per dire la sua sul tema delle prossime elezioni per il Comune di Napoli. E lo fa ideando un decalogo che suggerisce ai commercianti della città chi non votare, vale a dire a chi non riconoscere il proprio sostegno laddove manchino i prerequisiti di vicinanza al settore del terziario, “da troppo tempo ignorato dai rappresentanti delle istituzioni locali”, spiega il commissario dell’associazione partenopea Tullio Nunzi, che nel frattempo sta lavorando all’approvazione approverà di uno statuto innovativo che sarà presto sottoposto al vaglio dell’assemblea. Nella stessa sede, sarà quindi
anche proposto un programma di richieste, “che presenteremo alle varie forze politiche nell’ambito della prossima campagna elettorale, quando finalmente dovremo cominciare a scegliere quei politici dei diversi schieramenti che garantiscano attenzione ed impegno su temi relativi al terziario”, spiega ancora il commissario dell’Ascom di Napoli.
Ecco quindi, di seguito, il decalogo elaborato dalla dirigenza dell’Ascom:
1) Non votare chi non riconosca al settore lo status di elemento trainante
dell'economia cittadina;
2) Non votare chi pensa che gli operatori del terziario siano solo evasori
fiscali piuttosto che protagonisti di un processo economico;
3) Non votare chi crede che lo sviluppo economico della città possa avvenire in
settori obsoleti, laddove gli indicatori economici riconoscono al commercio ed al
turismo la possibilità di crescita;
4) Non votare chi, in una logica vetero - marxista, reputi il terziario un
settore economico parassita rispetto ad altri settori produttivi;
5) Non votare chi non crede nella concorrenza e preferisce all'impresa logiche
arcaiche, che hanno già determinato in passato carrozzoni clientelari a carico dei
soli contribuenti;
6) Non votare chi non crede nel merito, nelle competenze e nella professionalità;
7) Non votare chi ancora crede nella necessità di mettere alla guida di
organismi pubblici non i migliori bensì quelli più vicini alla propria parte
politica;
8) Non votare chi crede che il contesto in cui si opera sia un optional
piuttosto che un fattore determinante per un sano e corretto sviluppo economico;
9) Non votare chi pensa che l'ambiente non sia necessario ed obbligatorio per
lo sviluppo turistico;
10) Non votare che vive di politica e non per la politica.