Da Confcommercio Trieste un Manifesto delle priorità

Da Confcommercio Trieste un Manifesto delle priorità

L'Associazione sottopone alle forze politiche ed istituzionali un elenco in cinque punti per un rilancio concreto del terziario.

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12 aprile 2013

 

 
 
Un "manifesto" delle priorità, per le imprese del terziario, per un rilancio di un settore che è elemento portante di economia ed occupazione del territorio ma anche, e soprattutto, un ultimo appello alla responsabilità, per una politica del fare, rivolta ad esponenti di partito ed istituzioni.
E' l'iniziativa presentata da Confcommercio Imprese per l'Italia della provincia di Trieste, a difesa, in primis, delle oltre 3mila aziende aderenti, fra commercio, turismo, servizi, libere professioni aderenti all'associazione di categoria. Ma anche, come è stato sottolineato dal presidente Antonio Paoletti,  a beneficio di  un intero comparto, di titolari e dipendenti, che costituisce il 65% del tessuto produttivo locale, genera l'85,2% del Pil provinciale per un valore aggiunto pari a 5 miliardi e 658 milioni di Euro annui ed è risorsa occupazionale, con altre 70mila addetti, per più di 2/3 della popolazione attiva a livello lavorativo (Fonte Unioncamere). Il "manifesto" sarà affisso in negozi, pubblici esercizi, strutture ricettive e aziende dei servizi di tutto il territorio provinciale. Cinque i punti per altrettante priorità che dovrebbero essere tali nell'ambito delle future politiche  economiche e di sviluppo,  dagli esecutivi ad ogni livello e competenza,  per un rilancio concreto del settore. Scelte ad oggi ormai ineludibili, per scongiurare un collasso socio-economico, dalle conseguenze imprevedibili sotto vari punti di vista, e che non può essere evitato solo attraverso promesse generiche o impegni circostanziali.  
 

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