Da Federabbigliamento un referendum sui saldi

Da Federabbigliamento un referendum sui saldi

I commercianti laziali sono stati invitati a partecipare ad un referendum sui saldi voluto dal presidente di Federabbigliamento-Confcommercio, Roberto Polidori. Il questionario verrà distribuito anche ai commercianti non associati a Confcommercio.

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24 febbraio 2005
Da Federabbigliamento un referendum sui saldi

Da Federabbigliamento un referendum sui saldi

 

I commercianti laziali sono stati invitati a partecipare ad un referendum sui saldi voluto dal presidente di Federabbigliamento-Confcommercio, Roberto Polidori. La distribuzione del questionario è iniziata il 23 febbraio e attraverso le organizzazioni provinciali verrà distribuito a tutti i commercianti del Lazio, anche se non associati a Confcommercio. I risultati sono attesi entro il mese di marzo e, secondo Polidori, che presiede anche il coordinamento regionale dell'abbigliamento di Confcommercio, "serviranno ad offrire al legislatore regionale l'opinione maggioritaria degli operatori su un argomento, quello dei saldi, sul quale non c'è d'orientamento". Il questionario per il referendum è stato messo a punto nel corso di una riunione con i rappresentanti di tutte le organizzazioni provinciali dell'abbigliamento di Concommercio, al quale ha partecipato anche il presidente di Confcommercio di Roma e del Lazio, Cesare Pambianchi. Cinque i quesiti sottoposti ai commercianti. Il primo per chiarire se la maggioranza ritiene i saldi uno strumento adeguato ad incrementare le vendite o meno. Il secondo tende a capire se i saldi invernali ed estivi sono entrambi utili e, nel caso, in quale periodo e per quante settimane è meglio farli. Le opzioni sono diverse, sia per quelli invernali (dicembre o tutto gennaio) che per quelli estivi (coprire anche il mese di agosto per non lasciare nulla di intentato con il turismo estivo concentrato soprattutto sulle coste). Il referendum però va oltre l'ambito regionale spingendosi a chiedere ai commercianti se ritengono opportuno mantenere per i saldi la valenza regionale o stabilire calendari per più regioni confinanti o, addirittura, nazionale per una indicazione al legislatore. Gli ultimi due quesiti riguardano invece l'ambito comunale: se abolire la raccomandata al comune per la richiesta di autorizzazione a fare i saldi e se si è d'accordo su un inasprimento della sanzione pecuniaria rapportato alle dimensioni aziendali e non, com'è attualmente, uguale per tutti.

 

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