Dismamusica: "l'istruzione musicale aiuta i giovani a crescere"
Dismamusica: "l'istruzione musicale aiuta i giovani a crescere"
Dismamusica: “l’istruzione musicale fondamentale per la crescita dei giovani”
Secondo numerosi studi scientifici condotti da università e centri di ricerca di tutto il pianeta, la pratica di uno strumento musicale migliora sensibilmente le prestazioni scolastiche dei ragazzi. Diversi gruppi di ricercatori attivi negli Stati Uniti, in Giappone e in Europa hanno infatti dimostrato a più riprese che lo studio della musica, soprattutto in età scolare, facilita lo sviluppo delle aree della corteccia cerebrale responsabili del ragionamento logico e matematico. Gli studi hanno messo a confronto per un intero anno scolastico diversi gruppi di ragazzi provenienti da nuclei familiari omogenei per reddito, istruzione e classe sociale di appartenenza. Al termine del periodo di osservazione, i ragazzi che avevano preso regolarmente lezioni di musica sono risultati migliori in tutte le materie scientifiche, con una media superiore del dieci per cento rispetto a chi non aveva mai suonato. I buoni risultati non sono peraltro limitati all’area didattica. I ragazzi a cui è stata data l’opportunità di seguire corsi di musica d’insieme hanno infatti dimostrato una maggiore capacità di socializzare e un tasso di bullismo drasticamente inferiore alla media. Lo conferma una serie di importanti studi effettuati in numerose Università in varie parti del mondo, la cui più recente indagine è da attribuirsi allo statunitense Dana Consortium che ha creato una rete di sette atenei americani per dare vita a uno studio dal titolo “Apprendimento, Arte e Cervello” (Learning, Arts and the Brain) coordinato dal neuroscienziato Dr. Michael S. Gazzaniga della University of California di Santa Barbara. Per il presidente di Dismamusica, l’Associazione Italiana dei Produttori e Distributori di Strumenti ed Edizioni Musicali, Antonio Monzino jr.,“i dati raccolti dai ricercatori sono davvero sorprendenti e sono una ulteriore conferma del fatto che lo studio della musica e la pratica musicale sono un mezzo formidabile sia per aumentare le capacità di apprendimento in campo linguistico, matematico e scientifico, sia per combattere il problema del disagio giovanile, la depressione e i disturbi mentali”. “Come associazione – ha osservato Monzino - non ci stancheremo mai di batterci perché le istituzioni del nostro Paese investano di più nell’istruzione musicale a scuola. I vantaggi che i nostri ragazzi possono ottenere, sul piano sociale, su quello culturale e sul versante dello sviluppo della creatività, sono davvero enormi. Al punto che sarebbe davvero un delitto togliere alle nuove generazioni questa possibilità”.