L'Ecofin dà mandato alla Commissione per accordarsi con i paradisi fiscali extra-Ue

L'Ecofin dà mandato alla Commissione per accordarsi con i paradisi fiscali extra-Ue

Il Consiglio economia e finanza ha dato il via libera alla Commissione europea per trovare un accordo con Svizzera, Liechtenstein, Monaco, Andorra e San Marino. Ma no allo scambio automatico di informazioni sui conti correnti.

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15 maggio 2013

 

 

L'Ecofin ha dato il mandato alla Commissione europea per negoziare con i cinque paesi paradisi fiscali extra-Ue. I paesi con i quali l'Esecutivo europeo discuterà delle nuove condizioni della cooperazione  fiscale sulla tassazione del reddito da risparmio dei  cittadini non residenti sono Svizzera,  Liechtestein, Monaco, Andorra e San Marino.

Il  negoziato con i paesi terzi partirà dalla base di  discussione sulla revisione della direttiva europea. Lussemburgo e Austria hanno sollevato una questione di fondo:  non vogliano essere spiazzati dai 5 paesi terzi accettando  regole (quelle accettate dagli altri 25 paesi) più stringenti di quelle che potrebbero accettare i 'Cinque'.  L'Austria ritiene di essere 'coperta' perché, secondo quanto  dichiarato dal ministro Maria Fekter, potrà mantenere gli  accordi bilaterali con Svizzera e Liechtestein sugli scambi di dati bancari. Tutto ciò però dipenderà dai  negoziati, visto che questi dovranno tenere conto degli sviluppi sul piano internazionale sullo scambio automatico  delle informazioni fiscali. Austria e Lussemburgo, che hanno  sempre giocato sui due tavoli per mantenere inalterato il segreto bancario, hanno sollevato il problema delle "eque condizioni" nella cooperazione fiscale a livello globale: non si può andare avanti in Europa se non si va avanti anche altrove e, specialmente, nei paradisi fiscali ex territori britannici. La Commissione europea vuole rafforzare ed estendere il campo di applicazione della direttiva, in particolare sulle assicurazioni-vita.

L'obiettivo del negoziato, indica una nota Ue, è assicurare  che i cinque paesi 'terzi' continuino ad applicare le misure  che sono equivalenti a quelle previste dalla direttiva europea che è in corso di aggiornamento. La base dei negoziati  sarà il testo attuale discusso dai 27 che estende la portata delle norme a tutti i tipi di reddito da risparmio, ai prodotti che generano interessi o reddito e predisporre meccanismi per accertare l'identificazione dei beneficiari. Ma si dovrà tenere conto degli sviluppi sullo scambio automatico delle informazioni a livello globale e comunque questo resta il 'modello' Ue. La direttiva del 2003 impone che gli Stati scambino informazioni automaticamente per assicurare che gli interessi pagati in uno Stato membro  ai residenti di un altro Stato membro siano tassati secondo le leggi dello Stato di residenza fiscale. Per un periodo transitorio (lunghissimo dato che dura ancora oggi) Lussemburgo e Austria possono optare per una ritenuta sugli interessi pagati ai risparmiatori residenti altrove invece di fornire informazioni. Ciò per difendere il loro segreto bancario. Sulla base di un accordo del 2004, Svizzera, Liechtenstein, Monaco, Andorra e San Marino fanno lo stesso e così Guernsey, Jersey, Isle of Man e 7 territori caraibici sulla base di accordi bilaterali.

 

 

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