Economia: gli italiani vedono sempre più "nero"
Economia: gli italiani vedono sempre più "nero"
Italiani sempre più pessimisti sulla situazione economica
Secondo un’indagine del Censis, sono in forte aumento le opinioni negative degli italiani sull’attuale situazione economica. Erano già la maggioranza (58%) nella primavera del 2007, ma in autunno il malcontento ha contagiato il 74% dei cittadini. Tra inquietudini globali e un crescente allarme sociale, le preoccupazioni riguardano anche la situazione occupazionale (78%) e le garanzie offerte dal sistema di protezione sociale nazionale (68%). La globalizzazione è un argomento che continua a dividere gli italiani. Per il 50% è un fenomeno positivo, il 37% ne dà un giudizio negativo, il 13% è incerto. Sul libero mercato si esprime un consenso generalizzato: il 74% degli italiani ne dà un giudizio positivo, solo il 18% si mostra critico, l’8% non ha un’opinione in proposito. Il 48% considera però positivo il protezionismo, contro il 37% di contrari e il 15% di dubbiosi. Questa ambivalenza di opinioni si spiega con il bisogno di protezione dai rischi della globalizzazione e con la crescente voglia di Stato. Alla domanda su quale delle istituzioni nazionali debba avere più potere, secondo i risultati delle consuete indagini Censis condotte all'uscita dei seggi elettorali, la quota di opinioni a favore dello Stato centrale è aumentata in maniera netta in poco meno di dieci anni: il 30,9% nel 1999, il 33,3% nel 2001, il 43,6% nel 2004, il 42,5% nel 2005, il 46,1% nel 2006, fino al 47,5% rilevato in occasione delle ultime consultazioni politiche del 2008. Intanto i processi di globalizzazione continuano a evolversi a ritmi vertiginosi. A livello mondiale, gli investimenti diretti esteri sono stati pari a 1.306 miliardi di dollari nel 2006 (con fusioni e acquisizioni estere per un valore di 880 miliardi di dollari), segnando un incremento nominale del 38% rispetto all’anno prima. Le consistenze globali degli investimenti esteri hanno raggiunto la cifra di 12.474 miliardi di dollari, grazie soprattutto all'attività di circa 78 mila imprese transnazionali.