Economia internazionale: crisi temporanea o strutturale?

Economia internazionale: crisi temporanea o strutturale?

La seconda giornata del Forum di Cernobbio si è aperta con il panel dedicato allo "Scenario economico internazionale". Per il premio Nobel Robert Engle "è presto per capire la natura della crisi", ma per l'ex ministro Tremonti "è una crisi strutturale".

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15 marzo 2008
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Economia internazionale: crisi temporanea o strutturale?

 

La seconda giornata del Forum Confcommercio a Cernobbio si è aperta con il panel dedicato allo “Scenario economico internazionale�. Un argomento quanto mai attuale, visto soprattutto quanto avvenuto nelle ultime ore oltreoceano con il crack della Bear Stearns ed il relativo salvataggio orchestrato dalla Fed.

Il primo a prendere la parola è stato Robert Engle, premio Nobel per l’economia nel 2003, che ha sottolineato in particolare la fase di alta volatilità che stanno vivendo i mercati finanziari a causa delle incertezze macroeconomiche. Ad essere in crisi, secondo Engle, sono soprattutto gli Stati Uniti, anche se “non si può ancora parlare di recessione  grazie alla tenuta dell’export�. Quanto alla situazione internazionale, “non è ancora possibile stabilire se ci troviamo di fronte ad una crisi congiunturale, strutturale o sistemica�.

Il professor Daniel Gros, direttore del Ceps, ha sottolineato da parte sua che ci troviamo di fronte ad un “problema serio, che si può contenere con una adeguata reazione da parte della politica, anche se c’è il rischio panico per i mercati finanziari�. A soffrirne saranno in particolare gli Stati Uniti, dove la crisi “potrebbe durare mesi, ma addirittura alcuni anni se scenderà il prezzo delle case�. Quanto all’Europa, l’impatto “sarà temporaneo, anche se forte nel breve periodo�.

La sessione si è chiusa con l’intervento del vicepresidente della Camera, Giulio Tremonti, secondo il quale “siamo di fronte ad una crisi strutturale dovuta anche ad una mancanza dei necessari controlliâ€�. Per uscirne “occorre inventare qualcosa di nuovo, visto che le vecchie cure non funzionano più. Serve un soluzione politica, magari un nuovo accordo politico e commerciale globale sul modello di quello di Bretton Woods del 1944â€�. L’ex ministro dell’Economia ha parlato anche del declino dell’Europa, evidenziando che il Vecchio Continente “rischia di essere messo fuori dalla storia, se la globalizzazione continuerà al ritmo attualeâ€�. Per scongiurare il pericolo è necessario “smettere di mettere troppe regole inseguendo un modello di società perfetta e chiedere nel contempo agli altri Paesi di introdurre una quantità almeno minima di regoleâ€�. “Applicare qualche criterio di equilibrio â€" ha concluso â€" non è protezionismo, ma applicazione corretta delle regole del mercatoâ€�.

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