Economia, mercato del lavoro e imprese in Calabria

Economia, mercato del lavoro e imprese in Calabria

Roadshow PMI - No alle due Italie, sì al rilancio del Mezzogiorno26 novembre 2009

Logo prima settimana europea delle PMI (2009)

Le dinamiche economiche della Calabria

Negli anni recenti l’andamento dell’economia della Calabria è stato caratterizzato da un ciclo espansivo non uniforme, passando da una crescita significativa fino al 2000 ad un profilo molto più debole negli anni successivi.

A livello nazionale tra il 1996 e il 2000 la crescita media annua del valore aggiunto è risultata di poco inferiore al 2% e si è più che dimezzata nel successivo periodo 2001-2008 scendendo all’1%. Rispetto a questa evoluzione l’economia della Calabria nel periodo 1996-2000 ha registrato un incremento medio annuo del 2%, mentre negli anni successivi la velocità di crescita si è ridotta. La crescita media annua del valore aggiunto tra il 2001 e il 2008 è stata, infatti, dello 0,6%, un risultato inferiore di quello al dato nazionale (Tab. 1).

Tab. 1 – Valore aggiunto ai prezzi base in termini reali

variazione % media annua

  1996-00 2001-08 2009-10
Cosenza 2,4 0,3 -2,4
Crotone 4,4 1,9 -4,3
Catanzaro 2,1 0,8 -3,3
Vibo Valentia 1,9 1,4 -1,3
Reggio Calabria 1,1 0,4 -2,7
Calabria 2,0 0,6 -2,7
Sud 2,1 0,6 -2,0
ITALIA 1,9 1,0 -2,0

In linea con l’andamento dello sviluppo produttivo anche la spesa per consumi delle famiglie della Calabria ha evidenziato nel corso degli ultimi anni una crescita a doppia velocità: un incremento significativo nel periodo 1996-2000 (+2,3%), mentre nel periodo 2001-2008 l’andamento dei consumi ha evidenziato praticamente una stagnazione (+0,1%) (Tab. 2).

A partire dal 2009 il dato sulla crescita del valore aggiunto e dei consumi risente del deterioramento del quadro economico internazionale e nazionale. In particolare per quest’anno è attesa una contrazione significativa del valore aggiunto ed, in misura minore, dei consumi, con conseguenze pesanti sulla tenuta del tessuto produttivo e occupazionale della regione. Bisognerà attendere il 2010 per riscontrare i segnali di una ripresa che, comunque, sarà lenta.

Tab. 2 – Consumi delle famiglie in termini reali

variazione % media annua

  1996-00 2001-08 2009-10
Cosenza 2,2 0,1 -1,6
Crotone 2,3 0,2 -1,5
Catanzaro 2,3 0,0 -1,5
Vibo Valentia 2,1 0,1 -1,1
Reggio Calabria 2,4 0,1 -1,5
Calabria 2,3 0,1 -1,5
Sud 2,4 0,2 -1,3
ITALIA 2,5 0,5 -0,6
Fonte: Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 e successivi aggiornamenti – Ufficio Sudi Confcommercio

Il valore aggiunto per abitante in un lento processo di convergenza ha registrato un recupero tra il 1995 ed il 2008, ma rimane ancora molto al di sotto della media nazionale, divario che accomuna tutte le regioni del Sud (Tab.3).

Tab. 3 – Valore aggiunto per abitante

valori a prezzi correnti (in euro)

  1995 2000 2008
Cosenza 8.952 11.612 14.819
Crotone 6.866 9.888 13.882
Catanzaro 9.817 12.646 16.421
Vibo Valentia 7.944 10.182 14.016
Reggio Calabria 9.671 11.717 14.921
Calabria 9.044 11.561 14.993
Sud 9.793 12.302 15.735
ITALIA 15.061 18.711 23.615
divari territoriali – valore aggiunto per abit. (Italia=100)
  1995 2000 2008
Cosenza 59,4 62,1 62,8
Crotone 45,6 52,8 58,8
Catanzaro 65,2 67,6 69,5
Vibo Valentia 52,7 54,4 59,4
Reggio Calabria 64,2 62,6 63,2
Calabria 60,0 61,8 63,5
Sud 65,0 65,7 66,6
ITALIA 100,0 100,0 100,0
Fonte: Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 e successivi aggiornamenti – Ufficio Sudi Confcommercio

Anche la spesa delle famiglie per abitante, cresciuta nel corso degli ultimi anni, risulta inferiore al dato medio nazionale, ma è poco al di sopra del valore del Sud (Tab.4).

Tab. 4 – Consumi delle famiglie per abitante

valori a prezzi correnti (in euro)

  1995 2000 2008
Cosenza 7.289 9.153 11.647
Crotone 7.725 9.782 12.517
Catanzaro 7.754 9.817 12.512
Vibo Valentia 7.350 9.279 12.084
Reggio Calabria 8.202 10.313 13.064
Calabria 7.672 9.665 12.317
Sud 7.777 9.820 12.278
ITALIA 9.937 12.771 15.676
divari territoriali – consumi delle famiglie per abit.(Italia=100)
  1995 2000 2008
Cosenza 73,3 71,7 74,3
Crotone 77,7 76,6 79,8
Catanzaro 78,0 76,9 79,8
Vibo Valentia 74,0 72,7 77,1
Reggio Calabria 82,5 80,8 83,3
Calabria 77,2 75,7 78,6
Sud 78,3 76,9 78,3
ITALIA 100,0 100,0 100,0
Fonte: Rapporto sulle Economie Territoriali 2009 e successivi aggiornamenti – Ufficio Sudi Confcommercio

IL MERCATO DEL LAVORO E L’OCCUPAZIONE

Le condizioni del mercato del lavoro in Calabria e nelle sue province evidenziano un contesto di base ancora critico.

Nel 2008 la propensione al lavoro della popolazione attiva della regione, misurata dal tasso di attività([1]) supera di poco il 50% (in alcune province è ancora più basso) quando il livello nazionale è pari al 63% e quello della ripartizione del Sud è pari al 52,4%. Le dinamiche registrate dalle diverse componenti delle forze di lavoro in un contesto di bassa crescita hanno, inoltre, contribuito a mantenere elevato il tasso di disoccupazione([2]) regionale, che nel 2008 è stato pari all’12,1% (6,7% il tasso di disoccupazione nazionale) (Tab. 5).

Tab. 5 – L'OFFERTA DI LAVORO (ANNO 2008)

  Tasso attività Tasso occupazione Tasso disoccupazione
Cosenza 51,4 45,7 11,1
Crotone 43,1 37,3 13,4
Catanzaro 53,9 46,3 13,9
Vibo Valentia 50,7 43,4 14,3
Reggio Calabria 48,4 42,9 11,2
Calabria 50,2 44,1 12,1
Sud 52,4 46,1 12,0
ITALIA 63,0 58,7 6,7
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

Nonostante il lento sviluppo produttivo degli ultimi anni vi sono stati riflessi positivi sull’occupazione che ha registrato tra il 2000 ed il 2008 un aumento degli occupati totali della regione passati da 560 mila a 585 mila unità (+25 mila unità pari ad una crescita del 4,5%).

Tab. 6 – Gli occupati per macro settori

valori in migliaia

  Calabria Sud Italia
  2000 2009 2000 2009 2000 2009
Agricoltura 40 47 492 381 1.014 849
Industria 112 114 1.452 1.425 6.575 6.773
Servizi 408 424 4.279 4.491 13.621 15.463
Totale economia 560 585 6.222 6.297 21.210 23.084
comp. %
Agricoltura 7,1 8,0 7,9 6,1 4,8 3,7
Industria 20,0 19,5 23,3 22,6 31,0 29,3
Servizi 72,9 72,5 68,8 71,3 64,2 67,0
Totale economia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Istat

Dal punto di vista della composizione settoriale, l’occupazione della regione è concentrata nei servizi, compresi quelli della Pubblica Amministrazione, che rappresentano circa il 73% degli occupati; valori più ridotti riguardano l’industria (19,5% del totale) e l’agricoltura (8%). Nel confronto con l’Italia e con il Mezzogiorno, la Calabria si distingue per avere sia una quota maggiore di occupati dei servizi, sia di occupati dell’agricoltura (Tab. 6).

IL SISTEMA DELLE IMPRESE

Nella regione operano attualmente 180.413 imprese di cui ben 91.522 nei servizi di mercato, ovvero il 50,7% del totale delle imprese; all’interno di questo macro settore la quota più rilevante è rappresentata dalle 57.239 imprese del commercio pari al 32% del totale (Tab.7).

Il confronto tra lo stock di imprese registrate del 2000 e quello del 2009 evidenzia una sostanziale stabilità della quota sia delle imprese agricole che di quelle del settore dei servizi, al cui interno si registra un ridimensionamento delle imprese del commercio.

TAB. 7 – Le imprese registrate

  Calabria Sud Italia
  2000 2009 2000 2009 2000 2009
AGRICOLTURA 29.156 33.556 472.004 404.022 1.070.786 899.618
INDUSTRIA 35.808 40.516 395.870 446.069 1.426.082 1.610.525
SERVIZI 80.693 91.522 875.586 1.003.102 2.852.304 3.222.687
– Commercio 53.825 57.239 563.902 604.083 1.524.792 1.574.073
NON CLASS. 12.414 14.819 114.909 154.937 349.390 362.267
TOTALE ECONOMIA 158.071 180.413 1.858.369 2.008.130 5.698.562 6.095.097
comp. %
AGRICOLTURA 18,4 18,6 25,4 20,1 18,8 14,8
INDUSTRIA 22,7 22,5 21,3 22,2 25,0 26,4
SERVIZI 51,0 50,7 47,1 50,0 50,1 52,9
– Commercio 34,1 31,7 30,3 30,1 26,8 25,8
NON CLASS. 7,9 8,2 6,2 7,7 6,1 5,9
TOTALE ECONOMIA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

Tra le forme giuridiche adottate dalle imprese della regione, si registra una prevalenza delle ditte individuali che è molto alta nel settore agricolo (il 93,2% delle imprese del settore) e nel commercio (80,6%), ma ha valori significativi anche nell’intero comparto dei servizi (74,3%). È un quadro che nel complesso si discosta dalla distribuzione delle forme giuridiche a livello nazionale dove la diffusione di ditte individuali registra valori più bassi (Tab. 8).

Risulta meno diffusa, invece, la presenza all’interno dei settori economici di forme giuridiche più complesse come le società di capitali e le società di persone che interessano rispettivamente il 13% del totale delle imprese della regione.

Se si escludono le “non classificate”, tra le imprese industriali della Calabria le società di capitali rappresentano il 17,1% del totale del settore (in Italia questa quota è pari al 23,9%) mentre le società di persone il 14,6% (18,6% il dato dell’Italia); nel settore dei servizi di mercato considerato nel suo complesso, le società di capitali sono il 10,6% mentre le società di persone il 12,4%, tutti valori molto distanti dalla media italiana (Tab.8).

Tab. 8 – Le imprese per forma giuridica

quote % – anno 2009

Calabria Soc. cap. Soc.pers. Dit. ind. Altre f. Totale
AGRICOLTURA 1,1 2,2 93,2 3,5 100,0
INDUSTRIA 17,1 14,6 65,0 3,3 100,0
SERVIZI 10,6 12,4 74,3 2,7 100,0
– Commercio 8,2 10,7 80,6 0,5 100,0
NON CLASS. 44,6 36,6 2,6 16,1 100,0
TOTALE ECONOMIA 13,1 13,0 69,8 4,1 100,0
Italia Soc. cap. Soc.pers. Dit. ind. Altre f. Totale
AGRICOLTURA 1,4 6,4 90,2 1,9 100,0
INDUSTRIA 23,9 18,6 54,7 2,8 100,0
SERVIZI 22,3 22,1 52,5 3,1 100,0
– Commercio 16,1 18,7 64,6 0,7 100,0
NON CLASS. 50,4 33,5 3,8 12,3 100,0
TOTALE ECONOMIA 21,3 19,5 55,8 3,4 100,0
Fonte: Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

Gli andamenti nel 2009 (gennaio – settembre) relativi alla vitalità del sistema imprenditoriale locale, evidenziano una situazione ancora di crisi con un numero maggiore di imprese che chiudono (nel conteggio delle cancellazioni sono comprese quelle fatte d’ufficio) rispetto alle nuove aperture.

Se si escludono le “imprese non classificate” e l’agricoltura, gli altri settori economici hanno registrato un calo dello stock di imprese, molto marcato nel settore dei servizi a causa di un saldo negativo di 1.085 unità dovuto soprattutto alle numerose chiusure che si sono verificate nel commercio (Tab. 9).

Tab. 9 – Nati-mortalità delle imprese

gen-sett. 2009

Calabria Iscritte Cessate (*) Saldo
AGRICOLTURA 1.887 1.605 282
INDUSTRIA 1.265 2.219 -954
SERVIZI 3.849 4.934 -1.085
– Commercio 2.282 3.152 -870
NON CLASS. 2.231 912 1.319
TOTALE ECONOMIA 9.232 9.670 -438
Italia Iscritte Cessate (*) Saldo
AGRICOLTURA 24.328 40.471 -16.143
INDUSTRIA 64.808 87.120 -22.312
SERVIZI 124.540 162.833 -38.293
– Commercio 64.837 85.995 -21.158
NON CLASS. 82.129 15.949 66.180
TOTALE ECONOMIA 295.736 306.303 -10.567
(*) Le cessate comprendono anche le cancellazioni operate d’ufficio.
Fonte: Elaborazione Ufficio Studi Confcommercio su dati Movimprese

[1] Il tasso di attività è il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la popolazione di 15 anni e più.
[2] Il tasso di disoccupazione è dato dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro, mentre il tasso di occupazione è il rapporto tra gli occupati e la popolazione di 15 anni e più

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