Enit in ritirata? Preoccupazione di Federalberghi

Enit in ritirata? Preoccupazione di Federalberghi

Dopo l'audizione del commissario straordinario, Cristiano Radaelli, di fronte alla Commissione Industria, commercio e turismo del Senato, il presidente Bocca si dice preoccupato per il richiamo in Italia di tutto il personale di uffici e sedi all'estero: "le piccole imprese che vanno sui mercati esteri hanno bisogno di trovare un punto di riferimento".

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3 novembre 2014

"Dovrà tornare in Italia entro il 24 novembre tutto il personale delle 23 tra uffici e sedi all'estero dell'Enit, l'Agenzia nazionale del turismo, ma l'ente sta per chiudere?". Se lo chiede il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, dopo l'audizione del commissario straordinario dell'Enit, Cristiano Radaelli, di fronte alla decima Commissione Industria, commercio e turismo di Palazzo Madama. Per il ministro dei Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini, però, "non è in corso alcuno smantellamento. Anzi: stiamo facendo un'azione di razionalizzazione e rilancio, con un nuovo statuto e una nuova missione, tagliando sprechi e privilegi e ricostruendo un rapporto nuovo con le Regioni". Il ministro ha poi anche precisato precisato che "con gli assessori regionali al Turismo abbiamo già deciso che attraverso l'Est nel 2015 faremo un fondo unico per la promozione fuori Europa. E proprio pensando all'Expo, Radaelli sta riorganizzando l'Agenzia in modo da avere la nuova struttura operativa per premere sull'acceleratore in vista dell'Esposizione a Milano". Bocca, però, ha molti dubbi: "Radaelli ha detto che si punterà soprattutto su Internet per promuovere il turismo. Alla vigilia dell'Expo, va bene l'attenzione al digitale, ma in un momento in cui l'unica cosa che tira è la clientela internazionale, avere delle sedi sguarnite dei loro delegati mi sembra una cosa abbastanza paradossale". Inoltre "in questa fase di transizione, non abbiamo avuto una spiegazione chiara sul tempi in cui verranno sostituiti i delegati all'estero. Temo uno smantellamento degli uffici senza che ci sia un progetto alternativo. Le piccole imprese che vanno sui mercati esteri, hanno bisogno di trovare un punto di riferimento", precisa Bocca. II commissario dell'Enit, dal canto suo, prova a gettare acqua sul fuoco: "la nuova Agenzia diventerà sempre più un partner commerciale per le imprese italiane. Le sedi oltre confine saranno comunque mantenute e sviluppate e il personale verrà assunto con contratto locale". 

Tratto dal Corriere della Sera del 3 novembre 2014

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