Euro e Borse a picco, il "piano Irlanda" non basta

Euro e Borse a picco, il "piano Irlanda" non basta

Il pacchetto di aiuti decisi da Ue e Fmi non convince i mercati. Giornata critica per Piazza Affari che perde il 2,7 per cento. Titoli di Stato sotto pressione. La moneta unica scende a 1,30 sul dollaro.

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29 novembre 2010

Il piano di aiuti all'Irlanda per 85 miliardi di euro non convince gli investitori sulla sua
efficacia di evitare un contagio della crisi agli altri paesi periferici dell'eurozona, come Portogallo e Spagna, e ne fanno le spese l'Italia, l'euro e le Borse del Vecchio Continente. Il premio di rendimento pagato dai Btp decennali italiani rispetto ai titoli di Stato tedeschi schizza a nuovi massimi storici dall'introduzione dell'euro. Lo spread tra i Buoni e il Bund infatti e' balzato a 200 punti base, un livello mai toccato negli oltre dieci anni di vita della moneta unica europea.
Questo dopo un tentativo di speculazione sull'asta dei Btp che, su spinta di voci incontrollate, ha tenuto botta chiudendo l'operazione, ma con un rialzo di mezzo punto percentuale dei
rendimenti, arrivati al 4,43% per i Btp decennali. La divisa europea precipita ai minimi sul biglietto verde da oltre due mesi a questa parte a 1,3064 dollari, la quotazione piu' bassa dal 21 settembre scorso. ''L'euro ormai segue sempre lo stesso copione. I mercati non sono convinti delle misure prese dall'Europa per mettere un tappo alla crisi dei debiti sovrani e fra gli investitori e' corsa a vendere la moneta unica'', spiegano gli analisti. ''La crisi sta diventando ormai sempre piu' grave e non riguarda piu' solo l'Irlanda e il Portogallo ma anche la Spagna e l'Italia'', sottolineano.Contemporaneamente si allunga la striscia negativa delle Borse europee, che terminano le contrattazioni in profondo rosso bruciando in una sola seduta ben 74 miliardi di euro. Milano segna il calo peggiore lasciando sul terreno il 2,6%, quindi Parigi (-2,46%), Madrid (-2,33%), Francoforte (-2,20%), Lisbona (-2,15%), Londra (-2,08%), Atene (-1,76%), Zurigo (-1,33%). Tocca nuovi massimi storici lo spread dei titoli decennali spagnoli e portoghesi col bund tedesco, schizzando rispettivamente a 272 e 452 punti. E vola a nuovi record anche il rischio debito dei due Paesi iberici. I credit default swaps (cds) sul debito del Portogallo hanno raggiunto il picco storico di 542 punti mentre quelli sulla Spagna sono saliti a 351,5 punti. ''E' abbastanza probabile che il Portogallo'' abbia bisogno di finanziamenti di emergenza, mentre la questione che si pone ora e' se la Spagna finira' nel baratro, afferma Nouriel Roubini, l'economista che aveva previsto la crisi finanziaria mondiale. ''La Spagna e' il 'grande elefante' nella stanza e non ci sono soldi per salvarla se dovesse finire in bancarotta'', aggiunge Roubini, sottolineando che una ''doppia recessione'' nei Paesi periferici dell'Eurozona potrebbe costringere la Bce a iniettare altra liquidita' nel sistema e quindi mettere da parte l'idea di iniziare a ritirare le misure di stimolo dall'anno
prossimo, come paventato nei mesi scorsi. E la crisi che sta attanagliando l'Europa sara' sicuramente al centro dei colloqui tra il presidente della Commissione Europea, Barroso, il
presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy, il premier Silvio Berlusconi, il primo ministro portoghese Jose' Socrates e quello spagnolo Zapatero che si stanno svolgendo a Tripoli a margine
del vertice tra Unione Europea e Africa.

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