Famiglie italiane impoverite dalla crisi

Famiglie italiane impoverite dalla crisi

Indagine Federdistribuzione: nel 2008 la ricchezza netta per ogni nucleo familiare è diminuita del 3,6 per cento. Diminuite dell'1,4 per cento nel 2009 e dell''1,7 per cento nel 2008 le entrate complessive in termini reali per ogni nucleo familiare.

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12 aprile 2010
La consistenza patrimoniale delle famiglie è stata pesantemente intaccata dalla crisi

La consistenza patrimoniale delle famiglie è stata pesantemente intaccata dalla crisi. Nel 2008, infatti, la ricchezza netta per ogni nucleo familiare è diminuita del 3,6%, con un crollo delle attività finanziarie (-9,8%) e una crescita molto modesta delle attività reali (+1,3%). Diminuite dell’1,4% nel 2009 e dell’'1,7% nel 2008 le entrate complessive in termini reali per ogni nucleo familiare. Nello stesso periodo a causa della superiore dinamica di imposte e contributi rispetto all'aumento delle entrate, il reddito disponibile reale (entrate meno imposte), sempre in termini reali, e' diminuito in misura ancora superiore, pari al -2,2% e -2,4% rispettivamente nel 2009 e 2008. La spesa per consumi si e' quindi ridimensionata rispetto all'anno precedente, in termini reali, del 3,9% nel 2009 e del 2,7% nel 2008. Questi i principali risultati dello studio di Federdistribuzione, sulla famiglia, intesa come minima unità di consumo, che viene studiata con la logica di un’impresa. I risultati della ricerca sono molto chiari: negli anni della crisi la consistenza patrimoniale della singola famiglia media si è ridotta e il suo reddito disponibile è diminuito, determinando una brusca frenata dei consumi. Come se questo non bastasse, il clima di incertezza sul futuro ha ulteriormente bloccato gli investimenti finanziari e i consumi, portando ad aumentare il risparmio e a mantenere le disponibilità economiche in forma monetaria o di prontissima liquidità. La famiglia italiana sta dunque uscendo dalla crisi mediamente più povera, con minore potere d'acquisto e un atteggiamento di grande cautela nei confronti delle spese. E' chiaro quindi che anche i consumi, calati nel 2009 e nel 2008 e responsabili del 60% del PIL, non potranno tornare a crescere finchè  non si riporterà la famiglia in una situazione economica migliore, mettendola nelle condizioni di ritrovare i precedenti livelli di consumo e recuperare una buona consistenza patrimoniale accompagnata da una rinnovata capacità di risparmio. “Di fronte a questo quadro – ha commentato il presidente Paolo Barberini – due sono le linee guida che dovrebbero essere seguite: da un lato ridare fiducia e dall’altro ricostituire il potere d’acquisto”. “Bisogna dunque ricreare nelle persone e nelle famiglie aspettative positive per il futuro e questo può essere fatto solo attraverso un grande progetto di rilancio per il Paese”.

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