Fassino: "politiche condivise per ripartire"

Fassino: "politiche condivise per ripartire"

Il segretario dei Ds Piero Fassino ha incontrato i vertici delle associazioni e delle federazioni di Confcommercio per illustrare il programma politico dell'Unione e rispondere alle istanze del mondo delle Pmi.

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30 marzo 2006
Fassino a Confcommercio: "politiche condivise per rilanciare il Paese"

Fassino a Confcommercio: "politiche condivise per rilanciare il Paese"

 

Il segretario dei Ds Piero Fassino ha incontrato oggi i vertici delle associazioni e delle federazioni di Confcommercio per illustrare il programma politico dell'Unione e rispondere alle istanze riportate nel documento di Confcommercio "Dieci azioni per rilanciare la crescita e lo sviluppo del Paese". Fassino ha sottolineato che per rimetter in moto un Paese fermo o che comunque cresce troppo poco, l'obiettivo è un tasso di crescita non inferiore al 2%". Quattro le linee strategiche indicate da Fassino per raggiungere l'obiettivo: "sostenere un diffuso processo di specializzazione del sistema, migliorare la dotazione infrastrutturale del Paese a partire da un grande investimento sulla portualità, fare leva sul turismo che è il nostro "petrolio", un salto di qualità nello sviluppo dei servizi e del terziario". Per il segretario dei Ds tra le ricette per realizzare il programma c'è la riduzione del cuneo fiscale di 5 punti che produca per le imprese un costo del lavoro più basso e l'irrobustimento di stipendi e salari per rilanciare i consumi. "Inoltre – ha aggiunto Fassino – bisogna realizzare una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno e ridurre l'Iva per il settore del turismo". A proposito dell'Irap, Fassino ha poi precisato che "è necessario fare una verifica per modificarne le distorsioni". Il leader diessino ha poi parlato della necessità di una "flessibilità governata" del mondo del lavoro e di un "necessario snellimento della Pubblica Amministrazione con un uso più generalizzato del silenzio/assenso e un maggiore decentramento decisionale". La conclusione dell'intervento è affidata ad una frase citata oggi anche dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: "l'Italia è un grande Paese. Ha tutto per farcela, ma servono due condizioni: un governo capace di rimetterla in moto e di creare un clima di mobilitazione generale delle energie del Paese, e costruire politiche condivise". Rispondendo poi alle domande dell'Assemblea Fassino ha precisato che l'Unione prevede un riordino delle aliquote che produrrà una riduzione del prelievo su depositi bancari e postali. E ha rassicurato che la tassazione del 20% sui titoli di Stato ci sarà solo sulle emissioni future. "Per la certezza del diritto – ha precisato - non si può cambiare in corso d'opera una clausola contrattuale, se un governo vuole essere credibile. Non viene toccato in alcun modo il risparmio degli italiani". Quanto alla tassa di successione, Fassino ha promesso "equità, buon senso ed equilibrio". Una "assoluta esenzione non esiste in alcun Paese, ma quando si parla di grandi fortune, non si pensa né alla casa dove si vive né al trasferimento dell'attività d'impresa, si tasseranno solo grandi ricchezze, quelle vere".

 

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