Federalismo fiscale: primo sì al ddl

Federalismo fiscale: primo sì al ddl

Il disegno di legge delega ha ottenuto il sì del Senato con 156 voti favorevoli, 6 contrari e 108 astenuti. Berlusconi: "la pressione fiscale diminuirà". Veltroni: "siamo una forza responsabile".

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23 gennaio 2009
Federalismo: primo sì al ddl

Federalismo: primo sì al ddl

 

Primo via libera al federalismo fiscale. Il disegno di legge delega della riforma federalista ha infatti ottenuto il sì del Senato con 156 voti favorevoli, 6 contrari e 108 astenuti. Nell’opposizione, Pd e Italia dei Valori hanno scelto la via dell’astensione mentre l’Udc ha votato contro.

“Siamo una forza responsabile”, ha spiegato Walter Veltroni al termine della riunione del suo gruppo al Senato che ha deliberato per l’astensione, ma ha aggiunto anche che questa non è un'apertura di credito anche per la seconda lettura e che il Pd si aspetta risposte su coperture, Carta delle Autonomie e avvio della riforma costituzionale, altrimenti alla Camera potrebbe cambiare idea. Esulta la Lega con Umberto Bossi, che ha parlato di un “passaggio storico” lodando anche il centrosinistra senza il quale, ha sottolineato, i tempi della prima approvazione del provvedimento sarebbero stati molto più lunghi. “Mi auguro – ha commentato da parte sua il presidente del Senato, Renato Schifani - che questo clima di confronto radichi la convinzione della centralità del Parlamento come luogo di sintesi, di confronto e dialogo”. Il premier Berlusconi, in Aula insieme al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha rassicurato su quello che il centrosinistra ha da subito indicato come punto 'dolente' del provvedimento: i costi.

Con questo disegno di legge, ha puntualizzato, “la pressione fiscale non dovrà aumentare, anzi diminuirà”, perché se così non fosse il federalismo fiscale “verrebbe meno al suo principale obiettivo'”.

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