Federauto: "a luglio un vero disastro"

Federauto: "a luglio un vero disastro"

L'Associazione dei concessionari punta il dito sulla "indifferenza del Governo" e chiede il rinnovo dei bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale.

DateFormat

2 agosto 2010
Il mercato dell’auto di luglio è un “vero disastro”, con un crollo delle immatricolazioni

Il mercato dell’auto di luglio è un “vero disastro”, con un crollo delle immatricolazioni. Lo afferma Federauto che chiede al Governo di intervenire.  “Negli Usa - spiega il presidente Filippo Pavan Bernacchi - Obama visita lo stabilimento Chrysler ed elogia Sergio Marchionne che riceve, nel contempo, consensi dagli operai. Obama si spinge a rivendicare di aver varato la legge sulla rottamazione, In Italia è il contrario”.

“Secondo le nostre stime – continua Pavan Bernacchi – il dato negativo di luglio si avvicina molto alla realtà perché sembra che i principali costruttori abbiamo finalmente tolto il piede dalle kilometri zero. Questo perché non si può continuare all’infinito ad autoimmatricolarsi vetture per dimostrare dati di quota non veritieri. E infatti il mercato ai privati, quello non inquinabile da autoimmatricolazioni, vede una flessione attorno al 30%. E si continua così oramai da qualche mese, nell’indifferenza del Governo”.

Federauto propone da un lato il rinnovo dei bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale, in primis quelle alimentate a GPL e a Metano. Dall’altro, una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri Paesi europei. In assenza, lo Stato introiterà circa 2 miliardi di imposte a vario titolo in meno e i concessionari dovranno agire sui costi del personale sopprimendo circa 15.000 posti di lavoro, cui se ne aggiungeranno almeno 30.000 dell’indotto. Un vero effetto domino di cui nessuno conosce le esatte dimensioni".

Il presidente di Federauto continua: “allo Stato italiano chiediamo che prenda subito in considerazione misure a supporto del mercato auto. Sarebbero a costo zero, perché si pagherebbero sia con le imposte sulle auto aggiuntive, sia con la riduzione delle spese mediche legate alla cattiva qualità dell’aria e alla diminuzione di morti e feriti per gli incidenti stradali. Inoltre ci sarebbe un minor ricorso agli ammortizzatori sociali che stanno drenando molte risorse statali. Questo si otterrebbe incentivando l’acquisto di auto che consumano e inquinano meno, e sono molto più sicure con dotazioni moderne come le scocche a deformazione progressiva, ABS, ESP e airbag”.

C'e' poi tutta la questione della Fiat e della produzione delle auto in Italia. Per avan Bernacchi: “è importante che Fiat resti a produrre in Italia. Per questo serve un atteggiamento totalmente diverso di certi sindacati. In questo momento produrre in Europa non conviene più e tutti stanno smobilitando gli stabilimenti italiani per delocalizzare. Vogliamo rendercene conto e tornare a competere sul mercato del lavoro internazionale? Continuando così avremmo dei bei contratti ma, purtroppo, pochissimi ne potranno godere perché disoccupati. Prendiamo esempio dai lavoratori targati USA. E’ il momento”.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca