Federdistribuzione: "gli italiani sposano le aperture domenicali"

Federdistribuzione: "gli italiani sposano le aperture domenicali"

Secondo una ricerca del Cermes dell'Università Bocconi, un raddoppio delle aperture domenicali e festive dei negozi porterebbe a una crescita dei consumi, alimentari e non, di 3,96 miliardi di euro, corrispondente allo 0,25 per cento del Pil.

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2 aprile 2009
Federdistribuzione: gli italiani “sposano” le aperture domenicali

Federdistribuzione: gli italiani “sposano” le aperture domenicali

 

Secondo una ricerca del Cermes dell’Università Bocconi, presentata a Milano da Federdistribuzione, un raddoppio delle aperture domenicali e festive dei negozi rispetto alla situazione attuale (16 in media all'anno) porterebbe a una crescita dei consumi, alimentari e non, di 3,96 miliardi di euro (+1,79% rispetto ai 220,9 miliardi del 2008), corrispondente allo 0,25% del Pil. Oltre agli aspetti puramente economici, la ricerca evidenzia anche la forte richiesta dei consumatori per le aperture nei giorni festivi: dal 2006 al 2008 e' cresciuta la percentuale degli italiani che fanno acquisti alla domenica perché non hanno tempo negli altri giorni. “Parlando di aperture domenicali e festive - ha detto Roberto Ravazzoni, responsabile dello studio - sono in molti a ritenere che si tratti di un problema secondario nell’attuale contesto di mercato. In realtà, dall'analisi svolta sul campo è emerso che rivestivano già nel 2006 e continuano ad avere un ruolo tutt’altro che marginale per le famiglie e le persone”. “Il presupposto è che nella società contemporanea, in particolare per le donne lavoratrici e gli occupati fino a 44 anni, il fattore tempo condizioni in maniera significativa i comportamenti degli individui e le dinamiche di mercato”. “Maggiore libertà d'impresa - ha aggiunto Paolo Barberini,

presidente di Federdistribuzione - non significa chiedere una deregulation totale, determinare un mondo dove vince solo il più forte. Per noi significa creare i presupposti affinché le esigenze delle istituzioni, dei cittadini e della società nel suo complesso vengano soddisfatte nel modo più efficiente ed efficace possibile, regolamentando per norme gli aspetti necessari, creando un apparato amministrativo snello ed efficiente, ma

lasciando che domanda e offerta di prodotti e servizi trovino un punto di equilibrio che massimizzi la soddisfazione per entrambi”.

 

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