Consegna e montaggio mobili a casa dei clienti, la posizione di Federmobili

Consegna e montaggio mobili a casa dei clienti, la posizione di Federmobili

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12 marzo 2020

Federmobili sta ricevendo moltissime richieste sull’ultimo decreto varato dal Governo, in particolar modo riguardo la consegna e il montaggio di mobili a casa dei clienti. In assenza di previsioni specifiche, il presidente Mauro Mamoli sottolinea che “i negozi di arredamento rientrano nelle categorie merceologiche per le quali l’attività commerciale è sospesa. Con senso di responsabilità atteniamoci il più possibile a questa regola senza cercare scappatoie o acrobazie per rientrare in attività non interessate dal provvedimento”.

 

In ogni caso, secondo la Federazione, le consegne di merce sono consentite: gli addetti possono farle con strumenti idonei ad evitare il contagio (come minimo, mascherina e guanti in lattice).

 

Per consegne si intendono, per quanto previsto dai decreti emanati, tutte quelle domiciliari che non implicano l’ingresso nell’abitazione: la spesa alimentare può essere lasciata fuori dalla porta, così come i pasti a domicilio non necessitano di contatti con il cliente, altrettanto vale per la consegna di pacchi o piccoli mobili o complementi di arredo, eccetera.

 

In questo tipo di consegne possono rientrare le consegne presso i magazzini, ferme restando le disposizioni sull’utilizzo di strumenti idonei a evitare il propagarsi del contagio. Quanto al montaggio, “deve essere effettuato solo nel caso sia assolutamente indifferibile, cioè di prima necessità del cliente (ad esempio, montaggio di una cucina, di un bagno o di altri elementi di arredo, in una nuova abitazione altrimenti non abitabile; sostituzione per guasti o rotture; interventi di ripristino del bene per renderlo funzionante; eccetera).

 

Inoltre, il personale dovrà operare con dispositivi di protezione individuale ed effettuare la sanificazione al termine dei lavori; il cliente che assiste al montaggio dovrà essere tenuto alla distanza di sicurezza di almeno un metro. Fuori dai casi di indifferibilità come sopra definiti, si concorderà con il cliente una data di montaggio successiva alla cessazione di validità del decreto (25 marzo).

 

“Il decreto non parla esplicitamente di divieti nel recarsi presso i propri locali adibiti ad esposizione per svolgere le attività diverse dalla vendita. Per molti imprenditori del settore il negozio è la seconda casa, a volte anche la prima”, continua Mamoli. “Federmobili non può imporre regole comportamentali e divieti, ma si appella al senso di responsabilità di chi opera nella distribuzione indipendente tradizionale di arredamento. Il danno economico di questa emergenza sarà durissimo ed il governo e la politica devono varare al più presto misure di sostegno economico, senza ulteriori attese e tentennamenti, per fare in modo che le imprese che oggi sospendano la loro attività siano in grado di riprenderla una volta finita l’emergenza.

Chiedo ai nostri associati e a tutti gli operatori che rappresentiamo di limitare il più possibile azioni e operazioni che possano aumentare il contagio. Abbiamo bisogno che la diffusione del Covid19 cessi il prima possibile perché il nostro lavoro possa riprendere vendite, consegne e montaggi senza incertezze o divieti. Se le restrizioni non vengono dall’alto dimostriamo tutti di avere compreso la gravità della situazione e vietiamoci comportamenti che possano compromettere la salute di tutti. Dove la politica è lenta servono dei patti di solidarietà tra libere imprese, per questo stiamo cercando con FederlegnoArredo una soluzione comune per far fronte al problema delle consegne presso i punti vendita, dei pagamenti e dei mancati incassi che le imprese della distribuzione inevitabilmente subiranno”.

“Un’ultima cosa – conclude il presidente Mamoli – ci risulta che alcuni operatori della grande distribuzione organizzata, pur fermando le strutture di vendita, non hanno bloccato consegne e montaggi, organizzando anche più consegne giornaliere con lo stesso personale e lo stesso mezzo. Più volte abbiamo cercato di far capire ai consumatori che il nostro modo di operare, di offerta di servizi e di presentazione di prodotti è diverso dal loro. Bene ora abbiamo anche un’occasione per dimostrarlo: noi fermiamoci”.

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