Fermo pesca: Fipe, "il conto lo pagano i ristoranti"

Fermo pesca: Fipe, "il conto lo pagano i ristoranti"

Il direttore Edi Sommariva: "Inascoltate dal ministero le nostre proposte". "Quel che è peggio è che a farne le spese saranno ristoratori e consumatori".

DateFormat

10 luglio 2008
Roma, 22 dicembre 1999

Fermo pesca: Fipe, “a pagare sono i ristoranti”

 

“Le modalità con cui sarà articolato il fermo pesca accontentano solo in parte i pescatori, ma quel che è peggio è che a farne le spese saranno ristoratori e consumatori”. È questo il commento di Edi Sommariva, direttore generale di Fipe-Confcommercio, che aveva avanzato alcune proposte al ministero dell’Agricoltura per coniugare al meglio l’interesse biologico della tutela ambientale con le esigenze di mercato. Fipe suggeriva di limitare il fermo pesca entro le sei miglia dalla costa e, all’interno di singoli compartimenti, di effettuarlo in maniera tale da consentire una rotazione delle singole imbarcazioni.

“Il nostro parere è rimasto inascoltato – ha concluso Sommariva – e dispiace che le nuove regole avranno ricadute sull’offerta gastronomica che è la forza del turismo italiano. Per preparare piatti a base di pesce fresco ai clienti i nostri cuochi e ristoratori saranno costretti a ripiegare su un prodotto non italiano o magari di qualità inferiore”.

 

 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca