FIGISC: "BENE L'EMENDAMENTO SUGLI SCONTI IN LOMBARDIA"

FIGISC: "BENE L'EMENDAMENTO SUGLI SCONTI IN LOMBARDIA"

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12 novembre 2008
Figisc: “bene l’emendamento sugli sconti in Lombardia”

Figisc: “bene l’emendamento sugli sconti in Lombardia”

 

Luca Squeri, presidente nazionale e lombardo di Figisc si è deto soddisfatto per l'emendamento approvato dal Senato che consentirà, a completamento dell'iter parlamentare, di avere benzina e gasolio meno cari (25 centesimi al litro risparmiati) per i lombardi residenti nelle zone di confine con la Svizzera. “Salvare il meccanismo di compensazione del divario di prezzo dei carburanti tra la Svizzera e le aree confinarie delle province di Como, Sondrio e Varese, cioè lo sconto accordato ai residenti sin dal primo luglio 2000 – ha commentato Squeri - è una condizione essenziale di tutela del tessuto economico e sociale di quella parte del territorio lombardo”.  Per il presidente di Figisc Confcommercio, “a mettere in pericolo lo sconto era la sua sostenibilità economica da parte della Regione, messa in crisi da un calo dei consumi di benzina (l'unico carburante sul quale era applicato uno sconto di prezzo) che nel complesso delle tre province interessate già a fine 2007 era pari ad un - 22 % rispetto all'anno 1999. Ed il 1999, come e' noto, e' l'esercizio di confronto, in base al quale alla Regione sono assegnati i 9/10 dell'accisa su ogni litro venduto in piu', ossia la risorsa per sostenere l'erogazione dello sconto”. Particolarmente positiva, secondo Squeri, l'estensione dello sconto anche al gasolio “che - spiega - rispetto ad anni meno recenti, fa rilevare nell'ultimo biennio un delta con quello della concorrenza svizzera nell'ordine dei 10-11 eurocent /litro”. Secondo i tecnici della Figisc, infatti, su ogni litro che non viene rifornito nel territorio nazionale lo Stato perde 0,800 euro/litro sulla benzina e 0,653 sul gasolio. C'e' quindi, in ogni caso, interesse dello Stato ad evitare perdere volumi e, quindi, di gettito fiscale. “Per questo abbiamo sottoscritto in pieno – ha concluso Squeri - l'affermazione del presidente della Regione, Roberto Formigoni, che risolvere il problema sarebbe convenuto a tutti, dai cittadini ai gestori degli impianti di distribuzione, dalla Regione allo Stato”.

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