Confermato lo sciopero, benzinai chiusi

Confermato lo sciopero, benzinai chiusi

Gli impianti della rete ordinaria restano chiusi fino a giovedì alle 7 e quelli della rete autostradale fino alle 22 di oggi. Adesione intorno all'80%. Figisc: "Sciopero contro la discriminazione dei prezzi imposta dalle compagnie petrolifere".

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18 giugno 2014

I gestori degli impianti di distribuzione di carburante hanno confermato lo sciopero di 24 ore, con gli impianti della rete ordinaria chiusi dalle 19.30 di martedì 17 alle 7 di giovedì 19 e quelli della rete autostradale dalle 22 didi martedì 17 alle 22 di mercoledì 18 giugno. Per i sindacati dei gestori dei carburanti, l'adesione "è stata massiccia, nell'ordine di circa l'80% dei punti vendita, al netto di quelli aperti per garantire il servizio pubblico essenziale chiesto dalla Commissione di garanzia sul diritto allo sciopero e degli impianti a  gestione diretta delle compagnie e/o dei retisti privati". "Di fronte all'indifferenza ed al cinismo non resta che proseguire, con ancora maggiore determinazione e compattezza da parte dei gestori, nel programma delle iniziative di  protesta già assunte": una nota unitaria di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio  sottolinea che "a distanza di oltre una settimana dalla convocazione ministeriale, che ha riconosciuto almeno a  parole la giustezza delle ragioni della categoria, neppure un minimo segnale è pervenuto dall'industria petrolifera". I gestori protestano contro gli alti prezzi imposti dalle  compagnie. Le iniziative programmate unitariamente da tutte le organizzazioni di categoria prevedono anche il blocco delle carte di pagamento e bancomat nei prossimi giorni, dal 22 al 28 giugno compresi. Maurizio Micheli, presidente nazionale della Figisc, sottolinea che "pur consapevoli del disagio arrecato agli automobilisti dobbiamo proseguire nel programma di manifestazioni annunciato nelle settimane scorse. La categoria è ormai ridotta allo stremo: migliaia di gestori sono già falliti o stanno abbandonando gli impianti, con un ulteriore duro colpo ai livelli occupazionali. La causa di tutto questo è la persistente condotta commerciale delle compagnie, che vendono ai gestori – in forza del vincolo di esclusiva da cui sono legati - i carburanti a prezzi che sono 16/22 centesimi al litro più elevati di quelli dalle medesime praticati alle pompe bianche ed alla grande distribuzione. Un disegno cinico di annientamento economico delle decine di migliaia di imprese di gestione che si accompagna a quello della progressiva ghostizzazione della rete distributiva, su cui si registra l'assoluto silenzio delle istituzioni che dovrebbero garantire le regole del mercato e della concorrenza. È contro questo stato di cose che chiamiamo i gestori a scioperare compatti e nella consapevolezza che si tratta di una sacrosanta battaglia". Il presidente Figisc, nell'annunciare che la campagna di mobilitazione continuerà anche oltre l'attuale programma, aggiunge: "non ci fermeremo finché il Governo ed il Parlamento non metteranno rimedio alla clamorosa ingiustizia della discriminazione dei prezzi che assegna tutti i vantaggi ad una sola parte contraente, quella più forte: il vincolo di esclusiva per il gestore deve essere controbilanciato da un corrispondente vincolo per le compagnie a praticare prezzi di cessione in maniera equa per il prodotto che viene venduto sulla rete sullo stesso bacino territoriale di utenza. Un beneficio per gli stessi automobilisti consumatori".

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