Figisc: "Shell discrimina i gestori"

Figisc: "Shell discrimina i gestori"

Faib, Fegica e Figisc, denunciano "regole di mercato e concorrenza violate, marginalizzazione e precarizzazione degli operatori degli impianti di distribuzione". Chiesto l'intervento del ministro Scajola. "Pronti alla chisura nazionale degli impianti".

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5 settembre 2008
Figisc: “Shell discrimina i propri gestori”

Figisc: “Shell discrimina i propri gestori”

 

“Regole di mercato e concorrenza sistematicamente violate, marginalizzazione e precarizzazione degli operatori degli impianti di distribuzione di carburanti col marchio della conchiglia, contratti “iugulatori” di dubbia validità giuridica: è il rovescio della medaglia visto dalla prospettiva dei gestori della Shell, che il grande pubblico conosce, oltre che per la sua rete di distribuzione, per essere sponsor della Ferrari”. Questa la denuncia contenuta in una nota congiunta dei benzinai di Faib, Fegica  e Figisc.  “Avremmo potuto cogliere un’occasione di grandissima risonanza  mediatica, quale sarà il Gran Premio di Monza di domenica prossima – si legge nella nota -  per portare al grande pubblico, in forma anche clamorosa, le ragioni del grave disagio della categoria che veste la casacca Shell, ma abbiamo ritenuto di non interferire in un evento sportivo che non è patrimonio esclusivo di Shell ma di tutti gli sportivi italiani e non”.”Nessuno spiraglio di tregua, dunque, con un’azienda che ha deciso di mettersi fuori da ogni contesto di relazioni commerciali e  giuridiche condivise e che continua a perseguire la propria condotta di discesa diretta alla distribuzione al pubblico attraverso Società fantasma ma interamente controllate in palese violazione delle più elementari regole di mercato, in concorrenza diretta contro gli stessi gestori Shell che ancora non siano stati intrappolati  nell'anomalo regime contrattuale dell'associazione in partecipazione. Gestori risparmiati dall'arroganza Shell, solo perché conducono  impianti non considerati commercialmente appetibili dalla compagnia ma che, invece, offrono un'assistenza qualificata e insostituibile ai cittadini di tante piccole e medie città italiane”. “La Shell – prosegue la nota - di fronte a precise contestazioni della categoria, non ha inteso fornire segnali distensivi od aprire un qualsiasi tavolo di confronto: un confronto che, come sa bene la compagnia, non avrebbe avuto alcuna possibilità di proseguire senza che la Shell desistesse, in via preliminare da questa scorretta condotta commerciale”. Faib, Fegica e Figisc, quindi, “perdurando il silenzio del  ministro Scajola, ancora sollecitato in queste ore ad intervenire, saranno costrette a proclamare, nei prossimi giorni, una chiusura nazionale di tutti gli impianti, a sostegno della vertenza Shell”.

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