Figisc su truffa benzina: "Non è tutto oro quel che luccica"

Figisc su truffa benzina: "Non è tutto oro quel che luccica"

Il presidente Squeri, in merito alla notizia della maxi truffa sul pieno di benzina in Lombardia, sottolinea che "non si deve criminalizzare tutta una tipologia di operatori". "Il problema vero è che ci si accanisce a smontare la rete tradizionale".

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10 ottobre 2008
“Come purtroppo accade spesso, non è tutto oro quel che luccica” commenta così a caldo Luca Squeri, Presidente Nazionale di FIGISC Confcommercio, la notizia della maxitruffa sul pieno di benzina emersa ieri in Lombardia

Figisc su truffa carburanti: “Non e’ tutto oro quello che luccica”

 

“Come purtroppo accade spesso, non è tutto oro quel che luccica”. Questo il commento  di Luca Squeri, presidente nazionale di Figisc Confcommercio, alla notizia della maxitruffa sul pieno di benzina emersa in Lombardia. “Come ci riferisce la stampa – ha osservato Squeri - si tratta di alcuni impianti della categoria delle così dette ‘pompe bianche’, cioè operatori indipendenti dai marchi delle otto solite sorelle del mercato”. “Premesso che in tutti i cesti si trova qualche mela marcia – ha precisato Squeri - non si deve certo né criminalizzare né generalizzare tutta una tipologia di operatori. Devo rimarcare che si tratta di quel segmento della rete che è stato di recente così spesso glorificato e santificato per la sua politica dei prezzi da alcune Associazioni dei consumatori, che vi vedono, assieme alla grande distribuzione, il futuro virtuoso e radioso della rete distributiva dei carburanti, contrapposto a quello della rete tradizionale. A tal proposito dico chiaramente che, sulla scia dell’enfatizzazione – e spesso disinformazione – sul tema prezzi, l’esasperata competizione di mercato, che spinge a cercare volumi comprimendo oltre ogni ragionevole giustificazione i margini, può anche indurre a cercare scorciatoie che virtuose e legali non sono affatto e che ricadono a detrimento del consumatore.” “Sono anni, infatti – ha aggiunto Squeri - che, sull’onda dei prezzi, ci si accanisce a smontare la rete tradizionale che ha assicurato ed assicura servizio e capillarità fin negli angoli più remoti del Paese ed a bastonare – spesso con l’ausilio ed il disinteresse delle Compagnie petrolifere – la categoria dei Gestori. Bisogna dire che le esperienze ‘innovative’ lasciano più di qualche perplessità: se la vicenda di ieri è chiaramente pesante, non sono mancati altri fatti sparsi decisamente più soft, come pubblicità ingannevole, prezzi civetta, ecc.: insomma, una certa disinvoltura sembra caratterizzare quello che molti vogliono rappresentare come il lato ‘alternativo, moderno e proconsumatore’ della rete di distribuzione carburanti.” “Senza considerare – ha concluso il presidente Figisc - che le stesse mirabolanti promesse della grande distribuzione (il famoso 10 % di sconto) sono, appunto, promesse che probabilmente giocano sul fatto che quando si vendono tremila prodotti non è difficile abbassare il prezzo della benzina per smaltirlo sulle altre referenze. Non è la premessa più incoraggiante per il Consumatore, né sul piano della trasparenza né su quello della convenienza.”                             

 

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