Filiera: Confcommercio replica a Coldiretti "accuse demagogiche"

Filiera: Confcommercio replica a Coldiretti "accuse demagogiche"

"Unica tra le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori, Coldiretti continua a seminare demagogia e disinformazione, strumentalizzando le legittime preoccupazioni dei consumatori sull'entità e la durata dell'attuale crisi economica.

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15 maggio 2009
Confcommercio a Coldiretti: “Sulla filiera accuse non dimostrabili e demagogiche”

Confcommercio a Coldiretti: “Sulla filiera accuse non dimostrabili e demagogiche”

 

“Unica tra le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori, Coldiretti continua a “seminare” demagogia e disinformazione, strumentalizzando le legittime preoccupazioni dei consumatori sull’entità e la durata dell’attuale crisi economica. Le analisi scientifiche ci dicono che per un euro di spesa alimentare non più di cinque centesimi vanno all’ingrosso e non più di quattro al dettaglio, e non sessanta come - senza comprendere i meccanismi di formazione del valore - afferma Coldiretti. I dettagli tecnici sono nel Rapporto Prezzi, ottobre 2008, sul sito pubblico di Confcommercio. La continua diffusione di tali falsità fa venire il sospetto che l’obiettivo di Coldiretti non sia quello di migliorare l’efficienza delle filiere ma il tentativo di egemonizzare il ruolo di rappresentanza degli interessi degli agricoltori italiani, a discapito di altri soggetti più professionali e attenti alle reali esigenze di una moderna e produttiva agricoltura”. Questa la replica di Confcommercio a quanto dichiarato da Coldiretti (“l’aumento tendenziale dei prezzi degli alimentari del 2,7 per cento e' stato più del doppio del valore medio dell'inflazione (+1,2 per cento) ad aprile ed e' il risultato di inefficienze e speculazioni che sono costate alle tasche degli italiani 250 milioni di euro in un solo mese”). “Inoltre, per quanto riguarda l’inflazione – ha aggiunto  Confcommercio -i dati ufficiali parlano chiaro: l’inflazione alimentare in Italia nel mese di aprile è stata dello 0,1% sul mese precedente, rispetto alla media europea di –0,1. In termini tendenziali essa si posiziona al 2,4% rispetto allo 0,9% dei principali paesi europei, nei quali, tuttavia, durante il periodo di accelerazione delle dinamiche dei prezzi (da novembre 2007 a giugno 2008) l’inflazione è stata sensibilmente superiore rispetto a quella italiana (tra mezzo punto e un punto percentuale al mese per almeno sei mesi). Nessuna anomalia, quindi, nel nostro Paese e nessuna speculazione è in corso lungo la filiera alimentare”.

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