FINANZIARIA: FIDUCIA DIVISA IN TRE

FINANZIARIA: FIDUCIA DIVISA IN TRE

Il governo ha posto la fiducia sui tre maxiemendamenti alla Finanziaria in aula al Senato. Oggi pomeriggio si terranno due voti di fiducia. L'esame del provvedimento terminerà invece venerdì mattina.

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19 dicembre 2007
Finanziaria: fiducia divisa in tre

Finanziaria: fiducia divisa in tre

 

Il governo ha posto la fiducia sui tre maxiemendamenti alla Finanziaria in aula al Senato. Al termine della votazione degli articoli del ddl bilancio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, ha preso la parola annunciando la decisione del governo.
Oggi pomeriggio si terranno due voti di fiducia su altrettanti articoli della Legge Finanziaria: il primo alle 18,30, il secondo alle 19,30. L'esame del provvedimento terminerà invece venerdì mattina: dopo il terzo voto di fiducia, previsto per le 9,30, si andrà avanti con la votazione definitiva sull'intero articolato. I lavori di Palazzo Madama andranno ora avanti fino alle 22 con la discussione generale sulla fiducia. Si riprenderà domani mattina alle 9,30 con una sospensione tra le 10,30 e le 12,30 per una cerimonia che si tiene al Quirinale. Nel pomeriggio, alle 16, inizieranno le dichiarazioni di voto finale. Al Senato, dove i numeri per la maggioranza sono sempre in bilico, il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha difeso la manovra dall'accusa di aver peggiorato i conti. "Non è stata stravolta" ha detto, rispondendo indirettamente a Dini che ha denunciato l'incremento della spesa della manovra, durante l'iter alla Camera. Padoa-Schioppa ha ammesso che il cammino è "farraginoso" e va rivisto. Ma, dopo il passaggio parlamentare, l'impatto sul deficit è migliorato di circa per "400 milioni di euro rispetto alla versione iniziale". All'inizio era di 6.478 milioni, ora è sceso a 6.080 milioni. La manovra lorda, inoltre, è ora di 15,6 miliardi di euro. Inizialmente la manovra era di 11,247 miliardi ed era poi salita a 13,327 miliardi dopo la prima approvazione del Senato. In pratica, ha spiegato il ministro, anche se il valore della manovra e salito non sono peggiorati i conti. Al di là delle cifre il ministro ha sottolineato che ora bisogna guardare avanti a partire dalla pubblica amministrazione che deve essere "modernizzata", dagli ospedali alle scuole. Il ministro ha detto che "dovranno essere ridotte le inefficienze negli ospedali, nelle scuole, nei ministeri, negli uffici delle amministrazioni locali, nei tribunali. Andrà ripensato il pubblico impiego puntando ad uno snellimento delle strutture ridondanti e potenziando quelle più importanti in termini di servizi ai cittadini".

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