Finanziaria: il Governo 'cerca' 200 milioni

Finanziaria: il Governo 'cerca' 200 milioni

Fra le tensioni all'interno della maggioranza e lo sforzo del Governo di trovare le risorse necessarie, proseguono i lavori della Finanziaria al Senato. Grandi: "mancano al'appello 150-200 milioni". Tramonta il 'bonus mamme'.

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30 ottobre 2007
Finanziaria: il Governo 'cerca' 200 milioni

Finanziaria: il Governo 'cerca' 200 milioni

 

Proseguono, fra le tensioni all’interno della maggioranza e lo sforzo del Governo di trovare le risorse necessarie, i lavori della Finanziaria al Senato. Sul piano politico, infatti, continua a pesare la mancata partecipazione ai lavori dell’Unione dell’Italia dei Valori e dei 'Diniani'. Se le truppe del ministro Di Pietro parlano di disguidi e malintesi, è esplicita la scelta di Lamberto Dini: “attendiamo che la commissione finisca i lavori, per fare le nostre valutazioni in aula, alla luce del sole�, ha spiegato l’ex presidente del Consiglio.

Ad assicurare che, in ogni caso, il confronto all’interno della maggioranza prosegue è il relatore Giovanni Legnini. “li avevo invitati. Ma, anche se non ci sono, il Governo da un lato e io dall’altro portiamo avanti il confronto sui loro emendamenti. Stiamo valutando le loro proposte, come quella della riduzione dei membri del Governo che è certamente importante�. Tanto che, proprio su questo fronte, Governo e maggioranza lavorano a un emendamento che ha come base di partenza le proposte di modifica avanzate da Bordon e Manzione, da una parte, e da Villone e Salvi, dall’altra. Proposte che prevedono un ridimensionamento dell’Esecutivo a 12 ministri ed un sostanziale taglio dei sottosegretari. Intanto, sempre in tema di costi della politica, la maggioranza sta mettendo a punto anche una nuova proposta di modifica sul fronte delle comunità montane e dei compensi degli amministratori locali: si punta a rispettare maggiormente l’autonomia riconosciuta dalla Costituzione e a reinvestire sul territorio i risparmi ottenuti con l’applicazione delle norme.

I lavori procedono con emendamenti già approvati dalla Commissione e proposte di modifiche che sono state accantonate in attesa di trovare la copertura: in tutto, ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Alfiero Grandi, mancano all’appello circa 150-200 milioni. Tanto che è destinato a saltare il bonus per le mamme lavoratrici. La misura, prevista da un emendamento del relatore alla Finanziaria, è stata accantonata dalla Commissione ma non dovrebbe trovare spazio nel testo della Finanziaria. Grandi ha spiegato che l’intervento costerebbe 400 milioni e, ha aggiunto, “sono troppi, al momento non li abbiamo�. Gran parte delle risorse disponibili saranno infatti assorbite dalla copertura da 830 milioni per l’eliminazione del ticket sulla diagnostica e la specialistica.

Le risorse che cerca il Governo sono da destinare a interventi mirati a “sanare squilibri dal punto di vista sociale� e a “rifinanziare alcune norme�. In particolare, per ripristinare le agevolazioni ai lavoratori frontalieri, per prorogare al 2008 le detrazioni per gli asili nido e per gli assegni agli inabili. Sono tutte norme accantonate dalla Commissione in attesa di trovare copertura. Per alcune misure - tra cui il pacchetto di assunzioni per le agenzie fiscali, l’eliminazione del tetto per gli sgravi Ici e le sanzioni per la mancata emissione di scontrini fiscali - la commissione ha chiesto una relazione tecnica al Governo. Sul fronte delle sanzioni per la mancata emissione di scontrini fiscali da parte degli esercizi commerciali, la Commissione ha approvato un emendamento che elimina la disposizione che prevede l’esposizione di un cartello con la motivazione esplicita della ragione che ha portato alla chiusura temporanea. Nel corso dell’esame in commissione, dovrebbero arrivare anche altre modifiche al testo. In particolare, la chiusura del negozio scatterebbe qualora fossero accertate, in tempi diversi, tre distinte violazioni dell’obbligo di emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale nel corso di un quinquennio, commesse in giorni diversi, e non anche nella stessa giornata come previsto ora. Il Governo, invece, si è dichiarato contrario all'ipotesi di prevedere una somma-soglia entro la quale non sanzionare la mancata emissione.

Intanto, slitta alla prossima settimana l’avvio dell'iter del dl che accompagna la Finanziaria alla Camera. L’approdo in commissione del provvedimento sarà infatti posticipato a martedì 6 novembre. Il testo, atteso dal Senato, non è stato ancora assegnato.

 

 

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