Fipe e Assodelivery: "Bene delivery dopo le 18 per bar e ristoranti"

Fipe e Assodelivery: "Bene delivery dopo le 18 per bar e ristoranti"

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10 marzo 2020

"In un momento di grande difficoltà come quello provocato dall'emergenza sanitaria Covid-19 è fondamentale per la ristorazione garantire un servizio ai cittadini costretti a uscire il meno possibile da casa. In quest'ottica la FIPE, Federazione italiana pubblici esercizi e AssoDelivery, l'associazione di categoria delle imprese del food delivery alla quale aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Uber Eats e Social Food, hanno chiesto di fare chiarezza sulla possibilità di garantire il servizio di delivery anche dopo le 18.00, quando ristoranti e bar sono costretti a chiudere sulla base di quanto stabilito dal Dpcm 9 marzo 2020 n. 11. La risposta positiva del governo chiarisce che il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all'apertura al pubblico". Così, in una nota congiunta, FIPE e Assodelivery, plaudono al governo che, nelle risposte alle domande frequenti sul decreto #IoRestoacasa per l'emergenza coronavirus, chiarisce che per bar e ristoranti "il limite orario dalle 6 alle 18 è riferito solo all'apertura al pubblico. L'attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l'attività di consegna a domicilio - lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma - evitare che il momento della consegna preveda contatti personali". L'attività può comunque proseguire -sottolineano le associazioni- negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio dando così la possibilità di fornire un servizio ai cittadini e di consentire a molte attività di ristorazione di continuare a lavorare seppure tra numerose difficoltà". "FIPE e AssoDelivery nel rilanciare la collaborazione tra le imprese della filiera hanno condiviso un decalogo di buone pratiche per garantire il servizio nel rispetto delle misure precauzionali e dei requisiti igienico sanitari che oggi ancor più di ieri sono al centro di questa attività. È questa una testimonianza di come il settore intero sia impegnato nella salvaguardia della salute dei consumatori, nella tutela del loro diritto ad avere un servizio e allo stesso tempo nel tenere vive le imprese", concludono le associazioni.

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