Fipe "in pressing" sulla Brambilla

Fipe "in pressing" sulla Brambilla

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10 giugno 2010

Fipe si farà portavoce del problema della promozione turistica dell’arcipelago ponziano con il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla. La Federazione italiana dei pubblici esercizi raccoglie e rilancia in questo modo il grido di aiuto del sindaco di Ventotene, Giuseppe Assenso. Una richiesta giunta con tutta la stessa forza con cui lo stesso primo cittadino ha esternato di nuovo il suo dolore (“Sara e Francesca non le dimenticherò mai”) per le due ragazze rimaste uccise dal crollo di uno spezzone di costa il 20 aprile scorso che ha fatto scattare la richiesta della messa in sicurezza delle isole della provincia di Latina. Una misura dovuta, ma cha ha decretato la scomparsa del turismo, impedito anche da un’estate che stenta ad arrivare e dalla crisi economica. Il sindaco Assenso ha chiesto aiuto a tutte le realtà economiche che hanno risposto intervenendo in massa nella sala Consiliare del Municipio di Ventotene. “Fipe è qui – ha spiegato il vicepresidente federale, Alfredo Zini – per dare il contributo allo sviluppo di iniziative di promozione di queste bellissime zone che nulla hanno da invidiare ad altre coste di fama mondiale. Il recupero di immagine delle coste del basso Lazio è nei programmi del Governatore della Regione, Renata Polverini e del ministro Brambilla. In questa zona è sempre stata assente una politica del turismo. Speriamo che le parole dei politici si tramutino presto in azioni. Per sviluppare il turismo, però bisogna saper guardare avanti e progettare iniziative a lungo termine. Anche Ventotene e Ponza devono guardare all’arrivo massiccio dei turisti in occasione dell’Expo 2015 e saper progettare sin da ora un piano che sia di richiamo per queste isole. Non va dimenticata poi la candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020. E proprio al bacino di turisti in arrivo nella capitale andrebbe data maggiore attenzione. Non saper richiamare in queste coste chi viene a Roma per qualche giorno diventa un’occasione sprecata. E se non si mettono in atto nuovi progetti non si può uscire dalla situazione di emergenza. Non è possibile che basti il sequestro di una spiaggia o di una darsena per mettere in ginocchio il turismo di una zona che invece deve essere promossa per le sua importanza storica, per le risorse enogastroniche, ma soprattutto per la bellezza dei suoi fondali marini, un vero valore aggiunto per le risorse del mare”.

 

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