Fisco e conti pubblici: è allarme

Fisco e conti pubblici: è allarme

Nel secondo trimestre +0,2% per il Pil, mentre da gennaio a giugno sono scese dello 0,4% le entrate tributarie. Il Governo: "nessuna misura straordinaria". CONFCOMMERCIO: "SCIVOLO PREOCCUPANTE"

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12 agosto 2002
+++FISCO: ENTRATE ACCERTATE +1,5% NEI PRIMI 6 MESI+++ A QUOTA 147

Fisco e conti pubblici: è allarme

 

La diffusione dei dati sulle entrate tributarie nei primi sei mesi dell’anno (-0,4% rispetto allo stesso periodo del 2001, autotassazione in forte calo) e sull’andamento nel Pil nel primo trimestre (+0,2% sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre 2001) ha ovviamente innescato forti polemiche politiche.

Da un lato l’opposizione, che ha chiesto le dimissioni del ministro Tremonti ed un dibattito parlamentare sulla situazione dei conti pubblici. Dall’altro il Governo che - oltre a far quadrato attorno al ministro dell’Economia - ha smentito la necessità di provvedimenti d’urgenza come il condono di cui alcuni settori della maggioranza avevano cominciato a parlare.

Resta, in ogni caso, la preoccupazione per uno scenario economico assai poco tranquillizzante che, oltre a costringere ad una revisione delle stime di crescita, mette in dubbio la stessa convergenza ai parametri europei.

In allarme, ovviamente, anche i sindacati, soprattutto per le ipotesi di riduzione della spesa sociale. “Sono preoccupato per i dati. Ma gli impegni presi nel Patto per l’Italia devono essere rispettati”, ha detto il numero uno della Cisl Savino Pezzotta. “Bisogna abbassare le tasse ed aumentare i salari. Garantendo il potere d’acquisto dei lavoratori, ripartirebbero i consumi”, gli ha fatto eco il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. La Cgil, infine, ha attaccato frontalmente la politica del Governo: “ha delle precise responsabilità per la situazione creatasi ed è inutile che cerchi di tirarsi fuori accusando altri. Arriva la conferma – ha detto il numero due Guglielmo Epifani - di un andamento negativo dell’economia, che abbiamo più volte sottolineato. Questa situazione è destinata a creare problemi alle imprese, all’occupazione e a rendere delicato il processo di equilibrio del bilancio”.

 

      

 

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