Fisco: "spostare la tassazione dai redditi ai consumi"

Fisco: "spostare la tassazione dai redditi ai consumi"

Al tavolo annunciato dal ministro dell'Economia per la riforma fiscale, Confcommercio suggerirà di aumentare la componente delle imposte indirette rispetto al prelievo personale. Vento: "rimuovere le distorsioni insite nel sistema attuale".

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5 gennaio 2010
Il fisco del futuro si dovrà gradualmente spostare dall’imposizione sui redditi personali verso i consumi

Il fisco del futuro si dovrà gradualmente spostare dall’imposizione sui redditi personali verso i consumi. Solo così potrà essere garantito un sistema più equo, arginando il fenomeno dell’evasione. La proposta che Confcommercio presenterà al tavolo annunciato dal ministro dell’Economia per la riforma fiscale, riprende in parte le osservazioni già avanzate da Giulio Tremonti. “Si sentiva la necessità di una riforma strutturale del fisco, perché ormai il nostro sistema è abbastanza datato”, ha afferma il responsabile della fiscalità d’impresa della Confederazione, Antonio Vento, all’Adnkronos.

La prima cosa a cui dovrebbe ispirarsi il processo di riforma “è la rimozione delle distorsioni insite nel sistema attuale. Dovrebbe superare le sperequazioni e ispirarsi a una serie di incentivi che promuovano e agevolino la produzione del reddito. Quindi prima di tutto bisogna procedere alla riduzione della pressione fiscale”. E ci dovrebbe essere uno “spostamento della tassazione dai redditi personali ai consumi, aumentando la componente delle imposte indirette rispetto al prelievo personale”.

Altro pilastro della riforma è costituito dalla semplificazione del sistema fiscale, “che si è sedimentato attraverso una serie di modifiche e risente di un appesantimento degli adempimenti, che va snellito”. Fondamentale, quindi, è proseguire sul fronte della semplificazione: “molto è stato fatto – ha osservato Vento - in termini di semplificazione e sistemi telematici, però gli adempimenti sono ancora molto numerosi. E’ chiaro che dovremo cercare di ridurre la complessità”. Per le imprese, in particolare, “c’è il caso aberrante dell’Irap. Ovviamente non si può pensare di abolire l’imposta senza sostituirla perché finanzia il sistema sanitario. Quindi non si può pensare alla sua soppressione senza qualcosa di alternativo: questo deve portare al superamento delle storture che l’Irap contiene, grava su imprese e serve a finanziare la spesa sanitaria. Dentro ci sono delle distorsioni perché, ad esempio, pagano di più le imprese con più manodopera”.

Nell’attuale sistema, secondo Vento, l’elevata pressione fiscale “tende a scoraggiare la produzione del reddito, nessuno si avventura a fare investimenti o aumentare la propria produzione per un risultato esiguo. Una riforma illuminata deve puntare a incentivare la produzione del reddito, non scoraggiare. Oggi chi paga le tasse si deve privare di una percentuale molto elevata di reddito, questo fa il paio con il contrasto e la riduzione delle aree di evasione ed elusione”. Per contrastare l'evasione fiscale, secondo il responsabile della fiscalità d’impresa della Confederazione, “occorre anche intervenire per ridurre le aliquote. Può avere un effetto positivo sulla riduzione dell’evasione”. Quindi, insieme ai sistemi di controllo che l’Amministrazione utilizza, ci deve essere anche una riduzione della pressione che “porterebbe anche alla riduzione dell’evasione. I controlli sono fondamentali, però va stroncata anche la tendenza ad evadere in ragione del fatto della pressione elevata”.

La strada parallela da percorrere per reperire risorse è la riqualificazione della spesa pubblica attraverso una maggiore organizzazione ed efficienza. “E qui il federalismo può essere un’opportunità perché dovrebbe vedere il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali, chiamati a controllare la spesa pubblica”. Che ormai ha raggiunto livelli insostenibili: “abbiamo il fardello del debito, che è il terzo al mondo. Occorre la revisione del sistema fiscale perché altrimenti non avremo né il rilancio dei consumi all’interno né saremo competitivi sul fronte della domanda”, ha concluso Vento.

 

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