Fmi: "la recessione sta finendo, ma la ripresa sarà lenta"

Fmi: "la recessione sta finendo, ma la ripresa sarà lenta"

Il Rapporto economico del Fondo monetario internazionale prevede che il Pil italiano calerà del 5,1 per cento nel 2009 per poi risalire dello 0,2 per cento nel 2010. Male il mercato del lavoro, prezzi sotto controllo.

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1 ottobre 2009
Il Pil italiano calerà del 5,1% nel 2009 per poi risalire dello 0,2% nel 2010

Il Pil italiano calerà del 5,1% nel 2009 per poi risalire dello 0,2% nel 2010. La previsione è del Fondo monetario internazionale che nel suo Rapporto economico globale lascia invariata la stima per quest’anno fatta ad aprile, ma rivede al rialzo dello 0,3% quella per il prossimo. A incoraggiare è soprattutto il dato sull’andamento del prodotto nel quarto trimestre del 2010: +0,8% rispetto agli ultimi tre mesi del 2009. Tradotto: la ripresa sarà costante e via via sempre più veloce nel corso dell'’anno. L’Italia appare dunque pronta ad agganciare il rimbalzo e in grado di muoversi in linea con l’Eurozona, il cui Pil è previsto salire dello 0,3% nel 2010 dopo un calo del 4,2% nel 2009. Meglio di noi farà la Francia (-2.4% e +0,9% rispettivamente), ma non la Germania (-5,3% e +0,3%) e soprattutto non la Spagna che tra i grandi Paesi europei appare quella più in ritardo (-3,8% e -0,7%).

La ripresa non avrà ripercussioni positive sul mercato del lavoro. Al contrario, il tasso di disoccupazione è destinato a salire dal 9,1% di quest’anno fino al 10,5% nel 2010. Un risultato comunque migliore rispetto a quello di Eurolandia, dove i senza lavoro si attesteranno rispettivamente al 9,9 e all’11,7% nei due anni. Sul fronte dei conti pubblici, il rapporto tra deficit e Pil, al lordo di eventuali correzioni, dovrebbe attestarsi al 5,6% sia quest’anno che il prossimo, mentre il debito dovrebbe collocarsi rispettivamente al 115,8 e al 120,1%. Sotto controllo, e allo stesso tempo lontano da ogni rischio di deflazione, l’andamento dei prezzi al consumo. L’inflazione sarà pari allo 0,7% quest'anno e allo 0,9% il prossimo. La bilancia dei pagamenti risulterà invece negativa per il 2,5% del Pil nel 2009 e per il 2,3% nel 2010.

Nelle poche righe dedicate specificatamente a nostro Paese, il Fondo sembra promuovere le politiche d’intervento decise del Governo, quando osserva che alcuni “Paesi con più limitato spazio” fiscale “all’inizio della recessione, come Grecia, Italia e la maggior parte delle economie emergenti, non erano in condizione di introdurre stimoli maggiori”. E anche la gestione del debito non si è mai tradotta emergenza, conclude il Rapporto, perché “fortunamente” il sistema finanziario italiano “non è stato tra quelli più fortemente colpiti dalla crisi”, sebbene “l’Italia abbia dovuto scontare un certo aumento nei premi di rischio e abbia dovuto mettere in campo un grosso stimolo di bilancio”.

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