Fmi: "ripresa fragile e a più velocità"

Fmi: "ripresa fragile e a più velocità"

Il Fondo Monetario Internazionale comunica di aver rivisto "significativamente al rialzo" le stime per il 2010 e il 2011, ma "Ma la necessità di governare e affrontare le conseguenze della bolla del credito ha portato a un aumento del rischio paese".

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20 aprile 2010
La ripresa economica, aiutata dalle misure di stimolo, è in atto, ma sarà debole e a varie velocità

La ripresa economica, aiutata dalle misure di stimolo, è in atto, ma sarà debole e a varie velocità. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), precisando di aver rivisto “significativamente al rialzo” le stime per il 2010 e il 2011. “Il miglioramento delle prospettive economiche ha ridotto i rischi di deflazione. Ma la necessità di governare e affrontare le conseguenze della bolla del credito ha portato a un aumento del rischio paese”, afferma il Fmi.

Quanto all’Italia, il Fondo sottolinea che il rapporto tra deficit strutturale e Pil si attesterà al 3,5% a fine 2010, mentre il debito risulterà pari al 118,6%. Il nostro rischio paese, comunque, è diminuito nel corso degli ultimi dodici mesi, mentre così non è, ad esempio, per Grecia, Portogallo e Spagna. Rispetto al periodo ottobre 2008-marzo 2009, al culmine della crisi, la quota di stress trasmessa dal debito italiano all’interno dell’Eurozona è scesa da 11,4 a 11 punti. Al contrario, la Grecia è balzata da 8,8 a 21,4, il Portogallo da 7,7 a 18 e la Spagna da 9,6 a 12,7. Ciò, osserva il Fondo, “riflette un cambiamento delle preoccupazioni del mercato”. Quanto alla classifica del debito, quello italiano si colloca al quarto posto tra le principali economie avanzate. Peggio di noi stanno il Giappone con una stima del 227,3% a fine anno, la Grecia con il 124,1% e l’Islanda con il 119,9%. La nazione più virtuosa risulta invece l’Australia con appena il 19,8%.

 

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