FMI: TIMIDA RIPRESA NEL 2010, PEGGIORANO LE PREVISIONI PER L'ITALIA

FMI: TIMIDA RIPRESA NEL 2010, PEGGIORANO LE PREVISIONI PER L'ITALIA

Il prodotto globale si contrarrà dell'1,3 per cento per poi tornare a crescere dell'1,9 per cento. Il nostro Paese registrerà un doppio calo del Pil. Cresce la disoccupazione.

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22 aprile 2009
Fmi: timida ripresa nel 2010 ma per l’Italia è notte fonda

Fmi: timida ripresa nel 2010 ma per l’Italia è notte fonda

 

L’economia mondiale, alle prese con “la maggiore crisi finanziaria dalla Grande  Depressione”, si contrarrà quest’anno dell’1,3%: il che significa che si è in presenza della peggiore recessione dal Secondo Dopoguerra. Nel 2010 il Pil globale avanzerà invece dell’1,9%. E’ la nuova stima del Fondo Monetario internazionale  (Fmi) che, nel World Economic Outlook di primavera, rivede al ribasso le sue precedenti previsioni: in gennaio il Fondo aveva previsto per l’economia mondiale una crescita dello 0,5% nel 2009 e del 3% nel 2010. Si tratta comunque di numeri migliori rispetto a quelli attesi a gennaio, quando i tecnici di Washington avevano previsto una discesa dell’1,8% dell’economia mondiale per il 2009 e una contrazione dell'1,1% per il 2010. Per gli Usa il 2009 presenterà una flessione del Pil del 3,8% e crescita zero l'anno prossimo. Quadro peggiore per l'Eurozona con una contrazione del 4,2% nel 2009 e -0,4% nel 2010. Note liete solo per la Francia: il rapporto indica un calo del Pil del 3% nell'anno in corso e una modesta ripresa dello 0,4% l'anno prossimo. Notizie pessime per l'Italia. Nel nostro Paese, dopo un 2009 di profonda recessione, non ci sarà crescita positiva nemmeno nel 2010 con un fortissimo appesantimento dei conti pubblici e del debito. Secondo l'istituzione di Washington quest'anno l'Italia registrerà un calo del Pil del 4,4%, che sarà seguito da un altro calo, dello 0,4%, nel 2010. Le stime sono sostanzialmente in linea con quelle stilate alla fine di marzo dall'Ocse (pari rispettivamente a -4,3% e a -0,4%) ma decisamente più pessimistiche di quelle presentate dal governo in occasione dell'aggiornamento del programma di stabilità (-2% e +0,3%). L'unico segnale in controtendenza tra i grandi d'europa è quello della Francia che se quest'anno è accreditata di un -3% l'anno prossimo riprenderà a crescere (+0,4%). In Italia il deficit di quest'anno salirà a livelli molto superiori rispetto a quelli richiesti dal trattato di Maastrich (5,4%) per poi salire ancora al 5,9% l'anno prossimo. Importanti anche le ricadute sul debito pubblico che, in rapporto al Pil, cresce dal 105,8% del 2008 al 115,3% per poi salire ancora al 121,1% nel 2010 e al 129,4% nel 2014. Per il nostro Paese gli spazi per politiche di stimolo dell'economia proprio alla luce del suo elevato debito pubblico sono “quasi inesistenti”. Notizie nere anche per il lavoro con un forte aumento del tasso di disoccupazione che dal 6,8% della forza lavoro del 2008 salirà quest'anno all'8,9% per passare al 10,5% nel 2010. Positive, invece, le previsioni per l'inflazione. Secondo il fondo, l'inflazione calerà dal 3,5% dello scorso anno allo 0,7% del 2009 allo 0,6% del 2010, sostanzialmente in linea con il livello stimato per l'area euro pari, rispettivamente, allo 0,4% e allo 0,6%.

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