GLI ALTRI INTERVENTI AL CONVEGNO

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24 ottobre 2007
Gli altri interventi al convegno

Gli altri interventi al convegno

 

Giovanni Kessler (Alto commissario per la lotta alla contraffazione)

“La ricerca promossa da Confcommercio è un passo importante, un messaggio culturale sul quale bisogna insistere. Per troppo tempo la contraffazione è stata considerata un problema esclusivamente delle le imprese, ma in realtà danneggia l’intero sistema Paese. Questa mentalità, però, sta cambiando. E’ necessario che produttori, commercianti, sindacati dei lavoratori ed associazioni dei consumatori lavorino insieme. La cooperazione presso l’Alto commissariato è già cominciata e sta producendo i primi risultati. Alcune nuove norme che abbiamo proposto hanno già trovato accoglienza nel pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni, mentre altre saranno recepite nel pacchetto sicurezza che il Governo si accinge a varare�.

 

Giuseppe Vicanolo (Generale capo III reparto della Guardia di Finanza)

“Al di là delle ricerche, serve più collaborazione operativa tra le forze di Polizia e le imprese per combattere un mercato criminale secondo solo a quello degli stupefacenti e che comporta pericoli per la salute, oltre a condizioni di vita e di lavoro incivili per chi ne è coinvolto. Noi stiamo facendo il nostro lavoro, come dimostra il numero dei sequestri di pezzi contraffatti, cresciuto nel 2006 a quota 90 milioni dai 34 del 2003. La volontà operativa esiste, il problema sta negli strumenti sanzionatori vigenti: la maggior parte delle nostre informative di reato va incontro alla prescrizione perché la legge prevede pene troppo miti. In pratica, oggi, l’unico danno che possiamo procurare alle organizzazioni criminali è il sequestro della merce. Occorre seguire le tracce di quanto fatto nel 2001 per la lotta al contrabbando di sigarette�.

 

Carlo Guglielmi (presidente Indicam e vicepresidente Altagamma)

“L’indagine ha un grande merito, ovvero l’attenzione al consumatore: qui sta il nocciolo del problema. Contraffare significa essere parassiti e acquistare merce falsa significa andare contro se stessi, considerando soprattutto i pericoli per la salute. Bisogna intervenire in modo molto duro, perché siamo in presenza di un’organizzazione criminale di grande potenza. Servono sanzioni penali che permettano ai magistrati di avviare indagini che prevedano intercettazioni ambientali ed occorre invece abbassare le sanzioni amministrative per poterle davvero applicare. E’ necessario sanzionare i Comuni che non si attivano e chi smercia prodotti falsi via Internet, mentre bisogna difendere il diritto d’autore anche per i prodotti di tipo industriale ed il made in Italy, ma non certo i parassiti che operano anche da noi�.

 

Mariano Bella (responsabile Ufficio Studi Confcommercio)

“Siamo di fronte ad un problema particolarmente grave per la distribuzione commerciale, soprattutto in questo momento storico, e non ce lo possiamo permettere. Per impostare politiche attive, occorre intervenire sugli aspetti psicosociologici che portano ad acquistare prodotti contraffatti: dalla nostra indagine emerge infatti che chi compra merce falsa lo fa consapevolmente, ma non in modo premeditato. E’ preoccupante il fatto che ad acquistare siano soprattutto i più giovani�.

 

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