GLI EFFETTI DELLA TREDICESIMA

GLI EFFETTI DELLA TREDICESIMA

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15 dicembre 2006
Gli effetti della tredicesima

Gli effetti della tredicesima

 

 

La “tredicesima� contribuisce a spiegare la stagionalità positiva nella spesa per i consumi natalizi in quanto integra, in alcuni casi in modo cospicuo, il reddito disponibile corrente. Degli oltre 47miliardi di euro percepiti, sotto tale forma, nel 2006 come retribuzioni da lavoro dipendente e pensioni, le famiglie destineranno a spesa aggiuntiva accertabile per i consumi e altri impieghi poco più di 25,5 miliardi di euro.

Dei rimanenti 22 miliardi circa, quasi 17 (il 35% del totale delle tredicesime) potrebbero rimanere sotto forma di risparmio e/o di impieghi non classificabili, mentre poco più di 5 miliardi (l’11%) sono rivolti a coprire gli impegni assunti per acquisti già effettuati, soprattutto di beni durevoli, attraverso formule di pagamento differito o dilazionato, una voce che ha visto un trend crescente negli ultimi anni per effetto dei bassi tassi d’interesse praticati.

 

 

La “Tredicesima� Degli Italiani Nel 2006

RIPARTIZIONE PER IMPIEGO

milioni di euro

composizione

Pagamento saldo ICI

5.139

10,8%

Spesa carburanti e parcheggio per lo shopping

1.043

2,2%

Accantonamenti per scadenze (*)

4.135

8,7%

Pagamenti rateali per acquisti già effettuati

5.200

11,0%

Spese presso esercizi commerciali al dettaglio

15.201

32,0%

Risparmio e/o altre spese non classificabili

16.712

35,2%

Totale

47.431

100,0%

(*) Tassa di proprietà veicoli, canone radio-TV, imposte di bollo

FONTE: elaborazioni Centro Studi CONFCOMMERCIO.

 

 

Scomponendo la parte della “tredicesima� che verrà spesa in consumi e impieghi vari (pari a 25,5 miliardi), poco più di 15 miliardi di euro, corrispondenti al 32% delle “tredicesime�, sarà disponibile per i consumi effettuati nel periodo natalizio, presso gli esercizi commerciali al dettaglio.

Meno dell’11%, oltre 5 miliardi, sarà utilizzato invece per il pagamento del saldo dell'ICI, in scadenza il prossimo 20 dicembre. Si tratta di un esborso ragguardevole, soprattutto se si considera che il gettito complessivo di questa imposta è diventato una delle principali fonti di entrata dei bilanci comunali. 

Una quota inferiore al 9% è lasciata dalle famiglie sotto forma di accantonamento per fronteggiare le scadenze dei primi mesi del prossimo anno (imposte di bollo, abbonamento Rai, tassa di proprietà dei veicoli, ecc) ed in parte per i normali motivi precauzionali che inducono tutti gli operatori a detenere liquidità.

Appena più del 2%, cioè oltre 1 miliardo, sarà rappresentato dalle spese per gli spostamenti ed il parcheggio connessi allo shopping.

 

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