Gli italiani chiedono più sicurezza

Gli italiani chiedono più sicurezza

Secondo un'indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con la Mercurio Misura, il tema della sicurezza è molto sentito dai cittadini. Per otto intervistati su dieci dovrebbe essere considerato una priorità dal nuovo governo.

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10 marzo 2008
Confcommercio: sicurezza priorità per il nuovo governo
Confcommercio: sicurezza priorità per il nuovo governo

 

Secondo un'indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con la Mercurio Misura, il tema della sicurezza, oltre ad essere al centro della campagna elettorale è molto sentito dagli italiani. Secondo otto intervistati su dieci questo problema dovrebbe essere considerato una priorità dal nuovo governo.

L'83,6% degli italiani, infatti, si sente esposto a tutti i tipi di reato "comuni" (rapina, furto, scippo e borseggio) la stragrande maggioranza, tra il 70 e l'80%, ritiene che l'aumento del fenomeno della criminalità sia legato all'aumento dell'immigrazione. Ma, allo stesso tempo, il 54% ritiene che il modo migliore per contrastare l'immigrazione clandestina sia quello di agevolare la regolarizzazione (anche se a questo dato fa in qualche modo da contrappeso a quel 38,6% che ritiene l'intensificazione delle espulsioni la migliore "medicina" per curare l'immigrazione clandestina).

Sui modi più efficaci per combattere la criminalità, circa il 26% degli intervistati mette al primo posto l'aumento delle forze dell'ordine, al quale si aggiunge un 6% che individua nel poliziotto di quartiere uno strumento ulteriormente utile (questo dato va comunque interpretato alla luce del fatto che l'80% del campione intervistato risiede in centri con meno di 200 mila abitanti). Mentre il 30% ritiene poco efficace l'operato delle forze dell'ordine per mancanza di mezzi.

Quasi un italiano su due (43,5%) pensa che la ricetta giusta sia mettere al primo posto, la certezza della pena. Pena che, sempre uno su due (51,1%) considera adeguata per furto, borseggio e scippo (ora fino a tre anni). Per tutti gli altri reati la maggioranza chiede un aumento, a volte anche rilevante, degli anni di carcere.

Tanto allarme non produce comunque reazioni scomposte. Due italiani su tre (63,2%) non ritengono utile armarsi (anche se un significativo 29,5% ritiene necessario farlo); e la pena di morte è vista con favore da appena il 9,4%.

Un ultimo dato sulla violenza sessuale: mentre il 61% è favorevole all'inasprimento della pena e quasi il 18% addirittura all'ergastolo, circa il 14% chiede appunto la castrazione chimica per gli stupratori. Aumenti che schizzano alle stelle quando la violenza sessuale è perpetrata sui minori: a chiedere il semplice inasprimento della pena è il 35,5%, mentre la castrazione chimica la invocano il 25,7%, l'ergastolo ben il 26,6% e quasi il 10% addirittura la pena di morte. Mettendo a confronto le risposte dei commercianti e quelle dei privati, infine, si registrano alcune differenze: l'immigrazione, clandestina e non, è vista come la principale causa della microcriminalità per il 79% dei commercianti contro il 75% dei privati; nel contrasto all'immigrazione, oltre la metà dei cittadini privati (53,6%) si schiera per un'agevolazione della regolarizzazione, mentre i commercianti mettono quasi sullo stesso piano agevolazione (44%) ed espulsione (46,6%); tra i reati più temuti, l'aggressione fisica è al primo posto per entrambi i campioni, ma nel caso dei commercianti, si riscontra un timore altrettanto elevato anche per la rapina (22,1%); l'autodifesa armata, infine, non è ritenuta necessaria da oltre il 60% degli intervistati di entrambi i campioni, anche se il 35,5% dei commercianti, a differenza del 29,5% dei privati, ritiene utile detenere un'arma.

 

 

 

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