Gli studi di settore si adeguano alla crisi

Gli studi di settore si adeguano alla crisi

L'Agenzia delle Entrate ha emanato una circolare che introduce quattro tipologie di correttivi e tre indicatori 'su misura', che consentono di differenziare l'applicazione e di adeguare gli studi alla caratteristiche delle singole aree.

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21 giugno 2010
Gli studi di settore si adeguano alla crisi e alle differenze sul territorio

Gli studi di settore si adeguano alla crisi e alle differenze sul territorio. Sono le novità contenute nella circolare 34/E emanata dall’Agenzia delle Entrate. Arrivano dunque correttivi salvagente e indicatori territoriali su misura. In pratica, “gli studi di settore si adeguano alla crisi e anticipano il federalismo fiscale”, sottolinea l’Agenzia. Le Entrate disegnano il profilo degli studi per il 2009, per arginare l’impatto della congiuntura economica registrata lo scorso anno. “Si tratta di accorgimenti a cascata, che operano sulla normalità economica e sui diversi settori, sino ad arrivare - si spiega in una nota - alla specificità dei singoli contribuenti”.

Sono quattro le tipologie di correttivi messe in campo. La prima categoria di interventi è relativa all’analisi della normalità economica per coloro che presentano una riduzione dei ricavi. I secondi correttivi sono quelli “specifici per la crisi”, che adeguano ai suoi effetti i risultati degli studi. Ci sono poi i correttivi congiunturali di settore. Infine, la quarta linea d’azione riguarda i “correttivi congiunturali individuali”, che interessano i soggetti non congrui che presentano una riduzione dei ricavi/compensi dichiarati. “I nuovi correttivi sono il frutto - sottolinea l’Agenzia - di un accurato monitoraggio dell’impatto della crisi, basato sulla raccolta delle informazioni fornite dalle associazioni di categoria, a loro volta incrociate con i risultati delle analisi dei settori svolte da Banca d’Italia, Istat, Isae, Prometeia e altri istituti di ricerca”.

Dall’attività di analisi del territorio e delle sue specificità sono nati poi tre indicatori 'su misura', che consentono di differenziare l’applicazione degli studi e di adeguarli alla caratteristiche delle singole aree, rendendo questi strumenti dell’accertamento sempre più aderenti alla realtà economica in cui si muovono le imprese. Gli indicatori in questo caso riguardano il livello di retribuzioni, il livello del reddito disponibile per abitante e il livello delle quotazioni immobiliari. Infine si sperimenta una sorta di federalismo fiscale e il settore delle costruzioni è il primo studio elaborato su base regionale. Il testo completo della circolare è disponibile sul sito Internet dell’Agenzia delle Entrate - www.agenziaentrate.gov.it - all’interno della sezione Circolari e Risoluzioni.

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