GLI STUDI DI SETTORE TERRANNO CONTO DELLA CRISI

GLI STUDI DI SETTORE TERRANNO CONTO DELLA CRISI

La Commissione di esperti ha individuato correttivi legati sia ai costi di materie prime e carburante sia alla diminuzione dei ricavi dal 2007 al 2008. Auspicata maggiore cautela nei controlli. La revisione interesserà il 58 per cento delle imprese.

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3 aprile 2009
Gli studi di settore terranno conto della crisi

Gli studi di settore terranno conto della crisi

 

Gli studi di settore dovranno adeguarsi alla crisi da subito. Lavoratori autonomi, commercianti e professionisti dovranno poter mettere in conto già dalla prossima dichiarazioni dei redditi le 'turbolenze' finanziarie ed eeconomiche che sono arrivate a condizionare i loro giri d’affari. Correttivi legati sia ai costi delle materie prime e del carburante sia legati ad una diminuzione dei ricavi dal 2007 al 2008. Non solo: per quest’anno si auspica anche una maggiore cautela nei controlli.

Sono i punti principali del documento approvato dalla Commissione di esperti sugli studi di settore. Se una rivisitazione complessiva degli studi è dunque prevedibile solo dal 2010, già nelle prossime dichiarazioni si potranno utilizzare dei correttivi affinché il peso delle tasse per queste categorie sia legato alle nuove condizioni economiche. La commissione, che era convocata da tempo con l’obiettivo di rivedere gli 'studi' e aggiornarli alle difficoltà dell’economia, ha individuato quattro correzioni congiunturali delle quali tener conto: materie prime e carburanti; settori in declino; calo dei ricavi nell’ultimo anno; cambiamento degli indici di normalità economica. Un mix dentro il quale dovrebbero ritrovarsi tutti i contribuenti interessati per far valere il peso della crisi sui loro affari. Ma la Commissione di esperti non si limita a questo e chiede una cautela negli accertamenti fiscali e “particolare prudenza nelle situazioni in cui gli scostamenti saranno di lieve entità”.

“La Commissione, inoltre, ritiene necessario, in relazione ai periodi d’imposta 2008 e 2009 interessati da notevoli modifiche nel mercato provocate dalla crisi, che il risultato degli studi di settore sia accompagnato in sede di accertamento - si legge ancora nel documento - anche da altri elementi in grado di rafforzare ulteriormente la pretesa tributaria”. Se non è una sospensione degli studi e una moratoria nei controlli, comunque ci sono tutti gli strumenti per la massima attenzione affinché l’appuntamento fiscale per queste categorie non sia la classica 'beffa' dopo il 'danno'. Ora il documento dovrà trovare attuazione in provvedimenti dell’amministrazione finanziaria.

La revisione interesserà il 58% delle imprese, ovvero 2.150.000 attività su un totale di 3.700.000. La valutazione dell'impatto della crisi economica, realizzato da Sose, mette in evidenza che su un panel di 2,2 milioni di contribuenti che hanno applicato i parametri nel triennio 2006-2008, lo scorso anno il 7,9% ha registrato un declino.

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